1. TRASPARENZA AMMINISTRATIVA

a) mettere in rete ogni atto che riguardi la pubblica amministrazione e rendere pubblico, attraverso il  canale radiotelevisivo istituzionale, non solo ogni seduta di consiglio comunale, ma anche quelle delle singole commissioni e di tutti i passaggi istituzionali più importanti;

b) prevedere un bando aperto e trasparente per qualsiasi affidamento ai privati, con prassi costanti ed istituire un registro pubblico accessibile via internet ove verificare ogni affidamento diretto, gli importi erogati e la motivazione di tale scelta;

c) far precedere ogni scelta di grande impatto economico o di trasformazione identitaria, da un concorso pubblico di idee, con presentazione dei lavori alla cittadinanza, che saranno poi raccolti in un museo della città;

d) riorganizzare la macchina amministrativa comunale con: 1) l’istituzione di un protocollo unico per tutti gli atti di provenienza degli uffici e tracciatura dello stato della pratica accessibile via internet; 2) la redazione di un “codice etico” per tutti i dipendenti pubblici che, troppo spesso, entrano in “conflitto di interessi” e si attribuiscono reciprocamente incarichi retribuiti o “vessano” il cittadino con richieste incomprensibili ed “impongono” a questi ultimi la scelta dei (pochissimi) consulenti che riescono a “sbloccare” la pratiche con un colpo di “bacchetta magica”; 3) l’operatività di un ufficio reclami per il pubblico al fine di poter segnalare e rendere pubbliche tutte le disfunzioni;

e) prevedere un regolamento per la scelta dei rappresentanti del Comune nelle società pubbliche (o partecipate) e dei consulenti nei vari settori, in modo che vengano, da un lato, individuate le persone più competenti per le specifiche attività, e, dall’altro lato, evitati i “doppi incarichi” ed i palesi “conflitti di interesse” che in questi anni hanno limitato il perseguimento dell’interesse della città;

f)  a tutti i cittadini deve essere consentito di rivolgere le proprie istanze al Sindaco (ed alla Giunta), attraverso un ufficio di segreteria e di confrontarsi pubblicamente con chi lo governa, anche in via telematica;

g) il bilancio della città deve essere ispirato alla limitazione degli sprechi, allo sfruttamento di tutti i fondi ed i finanziamenti comunitari, anche mediante l’istituzione di apposito ufficio per le “politiche comunitarie” nel quale vengano assunti i cittadini che hanno specifica specializzazione in materia.