“Bilancio della Giunta Zedda a Cagliari: i problemi da risolvere sono tanti, ma non si poteva chiedere di più″. Giovanni Dore
Giovanni Dore, dal 2010 segretario cittadino del partito Italia dei valori, e da un anno e mezzo consigliere comunale di Cagliari, ha da sempre fatto della riqualificazione urbanistica, e della trasparenza nelle pubbliche amministrazioni i suoi cavalli di battaglia. In questa intervista traccia un suo bilancio personale di questo primo anno di consiliatura, sottolineando ciò che è stato fatto, e i progetti che, con impegno, si stanno portando avanti.
Lei è uno dei capigruppo di spicco della maggioranza di centrosinistra: quali sono stati i risultati migliori della Giunta Zedda sinora, e cosa, invece, non si è ancora riusciti a fare?
I risultati migliori della Giunta Zedda son stati raggiunti nel provare a sciogliere, con pazienza, alcuni nodi principali della città di Cagliari, su cui ci si attanagliava da oltre vent’anni: Tuvixeddu, stadio Sant’Elia, il lungomare Poetto, trasporto pubblico locale, in particolare la metropolitana leggera, e l’Anfiteatro romano. Per quanto riguarda quello che non si è riusciti a fare, io credo che in un anno di amministrazione fosse impossibile andare più veloci di quanto si sia realmente fatto. È comprensibile, da parte nostra, e dei cittadini, la frenesia di una trasformazione immediata, ma questo non è possibile. La Giunta è composta da persone umane, compreso il Sindaco, che hanno una giornata lavorativa limitata nel tempo: per questo ritengo che alla Giunta non si possa rimproverare niente.
Sul Poetto lei sta facendo diverse battaglie in aula: cosa propone per salvare la spiaggia dal degrado?
Per la spiaggia del Poetto ci sono diversi progetti comunitari sovvenzionati in buona parte dalla Comunità Europea, che possono contribuire a effettuare degli studi, e successivamente degli interventi non invasivi volti alla salvaguardia del litorale, per poter realizzare quella che sarà la spiaggia del domani. L’obiettivo è quello di preservarla, ed eventualmente far si che naturalmente possa riprendere un po’ di fiato. Ovviamente, perché questo avvenga, è fondamentale l’approvazione del Pul, il progetto del lungomare, che deve essere il meno impattante possibile.
Buoncammino e servitù militari: cosa propone nelle nuove aree che aspettano di essere restituite alla città?
Credo che questo sia, obiettivamente, una delle cose più difficili da programmare per l’amministrazione. Sono tanti i problemi emergenti e i luoghi da risistemare, che necessitano non di invenzioni da quattro soldi del singolo consigliere, o assessore. È necessario un confronto importante con chi ha delle idee da proporre, per vagliarle e svilupparle, e soprattutto valutarne la proponibilità tecnica amministrativa.
Quali sono le sue speranze per il 2012? Quali sono i progetti ai quali il suo partito tiene di più?
Io credo che alcuni nodi si siano cominciati a sciogliere, e per il futuro deve essere fatto un deciso passo in avanti. Si può iniziare ad aprire più volte il parco di Tuvixeddu, proseguire con il recupero di un importante tesoro storico-artistico di Cagliari, l’Anfiteatro romano, e portare avanti i progetti del lungomare, sia nella parte di Sant’Elia che nel Poetto vero e proprio. Sulla progettazione della metropolitana leggera c’è la possibilità di completare l’itinerario: non è fondamentale tanto il pezzo dentro Cagliari, che comunque servirà per ripristinare la via Roma, quanto chiudere il percorso per l’hinterland che consentirà a Cagliari di ridurre il traffico, e il problema parcheggi, visto che dai paesi vicini arrivano circa 180 mila automobili. Per il prossimo anno, poi, spero venga dato il via alla raccolta differenziata, e si dia inizio allo spegnimento dell’inceneritore del Tecnocasic, i cui effetti sulla salute dei cittadini di Cagliari, ed hinterland, meritano di essere esaminati con attenzione sotto il profilo medico-scientifico.
da CASTEDDU ONLINE (Federica Lai) (1170)