I colleghi di maggioranza e opposizione lo commemorano in Municipio. ” Io e Paolo, uniti da una suoneria “

    A volte la suoneria di un telefonino racconta più di tante altre cose:

    «Una mattina, in Commissione, ho sentito un cellulare che suonava: era una canzone di De Andrè, la mia preferita. Beh, rimpiango di non averlo potuto conoscere meglio», racconta il capogruppo di Sel Sergio Mascia. Nella seduta straordinaria di Consiglio, convocata proprio per commemorare Paolo Carta, c’è anche l’ex sindaco Emilio Floris, seduto nei banchi della giunta. È stato il presidente Ninni Depau a invitarlo, per ricordare «uno di noi, uno dei migliori. L’altro giorno abbiamo sentito l’urgenza di chiudere le ostilità in Aula e raccoglierci attorno a Paolo. Ci siamo trovati tutti in ospedale. Ecco: questa è bella politica. Sentirsi comunità e non solo per circostanza», ha aggiunto. Giuseppe Farris conosceva «fin da ragazzi» Carta, quando entrambi erano giovani militanti della Democrazia cristiana: «Siamo portatori di un patrimonio comune. Gli ultimi allevati in quella vecchia scuola. Lo ricorderò per i rigore, la sobrietà e il buonsenso». Per Anselmo Piras, il consigliere dell’Udc «rimarrà sempre presente nei nostri cuori come Ghigo Solinas», mentre per Mondo Perra «la città perde un figlio, un amico e per noi un collega, riservato, silenzioso, mai invadente». Ferdinando Secchi non potrà dimenticare «la sua gentilezza, il giorno del mio insediamento fu lui ad accogliermi anche se eravamo di opposte parti politiche, ci legava un’amicizia che abbiamo coltivato in tanti anni».

    Gennaro Fuoco è rimasto colpito «dai suoi valori umani, era un esempio di come un politico dovrebbe essere, l’auspicio è quello di creare qualcosa che possa ricordare Paolo». Alessio Mereu ha ricordato: «Ho avuto la fortuna di conoscerlo anni fa, nonostante la sua giovane età era in grado di darmi consigli tutti i giorni. Era bello dentro e fuori», ha detto prima di scoppiare in lacrime.

    Commosso anche il compagno di banco in Consiglio Gianni Chessa: «Sono confuso. Mi dispiace commemorare un ragazzo di 38 anni. Ma ringrazio di averlo conosciuto, Paolo lascerà un segno sulla città. Avrebbe fatto una grande carriera e avrebbe trasformato Cagliari. Ringrazio la famiglia: mi ha fatto conoscere una persona onesta e leale». Antonello Floris: «Paolo ha combattuto tante battaglie per le cose in cui credeva».

    Tanti interventi anche nella maggioranza: «Mi ricordo quando gli chiesi di firmare un documento per il Consiglio, lui accettò con entusiasmo, come faceva sempre, anche se era di una parte politica lontana dalla mia». Giovanni Dore ha ricordato: «Abbiamo avuto parecchi confronti. Ma con lui, nel momento in cui finiva la discussione, finiva tutto».

    da LUNIONE SARDA ( m.r. )

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