Cagliari protagonista in tema di efficienza energetica con l’ adesione al Patto dei Sindaci.

    Giovanni Dore e Ferdinando Secchi hanno presentato un ordine del giorno per chiedere al primo cittadino Massimo Zedda di aderire al Patto dei Sindaci. «E’ un’iniziativa nata come idea del gruppo consiliare Italia dei Valori ma che vede come firmatari numerosi colleghi della maggioranza e assume pertanto non una connotazione partitica ma una valenza politica molto forte», ha affermato il primo firmatario Secchi illustrando la richiesta. «Si tratta di un progetto dell’UE che nasce per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica e ambientale: un accordo tra i sindaci d’Europa per ridurre le emissioni inquinanti del 20% entro il 2020. Dalla prima cerimonia di avvio del Patto dei Sindaci, nel febbraio 2009, il numero degli amministratori locali firmatari è ad oggi di oltre 3.500, provenienti da tutti gli Stati membri dell’UE e coinvolge 156 milioni di cittadini europei. La firma di adesione al Patto – ha spiegato Secchi – significa qualcosa in più di una semplice dichiarazione pubblica, si entra infatti a far parte di una comunità di enti locali accomunati dallo stesso obiettivo con la possibilità di condividere la propria esperienza e beneficiare di altre esperienze in tutta l’Europa. Aderendo a questa iniziativa comunitaria la città di Caglieri si porrà all’avanguardia in campo energetico-ambientale. Infatti si potranno realizzare iniziative volte a ottimizzare l’uso dell’energia in tutti i campi mettendo a sistema sia la macchina amministrativa che il patrimonio immobiliare comunale. L’iniziativa del Patto dei Sindaci non è un’iniziativa isolata, al contrario, si potrà interagire con un ventaglio di progetti, politiche e iniziative delle istituzioni europee, amministrazioni pubbliche e reti, interagendo e beneficiando dell’incoraggiamento e dell’esempio di altri enti locali europei e condividendone le conoscenze: l’insieme delle azioni messe in campo per il raggiungimento degli obiettivi permetterà di creare una banca dati di “buone pratiche” quale fonte di ispirazione per misure e progetti concreti.

    L’impegno che la maggioranza si assumerà aderendo al patto non sarà dei piu’ semplici – ha affermato – perchè si dovranno attuare, rispettando le tempistiche previste, azioni per l’efficienza energetica e l’energia sostenibile mediante dei passaggi obbligati: entro l’anno successivo alla data di adesione si dovrà preparare un Inventario di Base delle Emissioni (IBE) e presentare un Piano d’azione per l’energia sostenibile (PAES), che dovrà approvare il Consiglio comunale. Si tratta di un vero e proprio piano operativo che indica gli ambiti di intervento su cui agire per raggiungere l’ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni: edifici, trasporti, energia elettrica, illuminazione, etc. Inoltre si dovranno pubblicare periodicamente – ogni 2 anni dall’invio del PAES – i rapporti di attuazione indicanti lo stato di attuazione del piano d’azione e i risultati intermedi, promuovere le attività e coinvolgere i cittadini e gli attori interessati, organizzando delle giornate locali perl’energia.

    Non solo impegni ma anche grosse opportunità – hanno aggiunto Dore e Secchi -: ad esempio la possibilità di poter effettuare l’elaborazione del Piano mediante finanziamento attraverso i programmi “Intelligent energy europe” e Life+ che prevedono la collaborazione e lo scambio di esperienze tra città di diversi paesi europei. A livello italiano molti enti e fondazioni concedono contributi ai comuni per la redazione del Paes mentre per quanto riguarda l’implementazione delle misure in esso incluse e quindi il finanziamento diretto di progetti in materia di efficienza energetica o produzione di energia da fonti rinnovabili, ci si potrà rivolgere a specifici fondi, come lo “European energy efficiency fund”, attivato dalla Commissione europea e parzialmente finanziato dalla Banca europea degli investimenti, Cassa depositi e prestiti e numerose banche, che mettono a disposizione risorse attraverso un’ampia serie di strumenti finanziari. Infine il nostro Comune potrebbe anche accedere al fondo Elena – European local energy assistance, anch’esso promosso dalla Commissione europea e dalla Banca europea degli investimenti, che fornisce contributi per il pagamento dell’assistenza tecnica nella preparazione di progetti in questi ambiti.

    Con l’impegno politico formale dell’Amministrazione Zedda, Cagliari potrebbe diventare una città con i trasporti piu’ efficienti, che promuove lo sviluppo sostenibile e la propria immagine turistica, offrire un ambiente creativo e promuovere l’innovazione con una visione strategica del proprio futuro, assumendo un ruolo di punta nel processo di attuazione delle politiche in materia di energia sostenibile. Potrebbe inoltre iniziare il percorso virtuoso che porta ai fondi europei sulle smart city (11 miliardi di euro) incentivando cosi la comunità cagliaritana ad un uso responsabile dell’ambiente e delle risorse naturali con progetti nei quali la tecnologia non è fine a sé stessa, ma al servizio dei cittadini. Sono sicuro che Massimo Zedda, molto sensibile a questi argomenti, porterà subito in aula una delibera di Giunta per far diventare operativa questa richiesta della sua maggioranza, per poi intraprendere le azioni atte non solo a ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2, ma anche ad aumentare l’utilizzo delle energie rinnovabili.Tale impegno, mediante le azioni che verranno intraprese, sarà volto a supportare la tutela dell’ambiente, stimolare la creazione di nuova occupazione stabile, accrescere la competitività economica, affrontare tematiche sociali fondamentali e contribuire a garantire una maggiore qualità della vita ai cittadini cagliaritani. Mi auguro pertanto – ha concluso infine Secchi – che si possa cogliere questa grande opportunità offerta dall’Europa, aderendo al Patto dei Sindaci e redigendo un Paes serio ed inappuntabile».

    da FOCUS REGIONALE IDV

     

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