Case, si cercano fondi. VIA LA SOMME. Ieri sopralluogo della commissione Lavori pubblici.

    «Non bastano i 2,6 milioni per le facciate»

    Scintille ieri pomeriggio in via La Somme, durante il sopralluogo della commissione comunale Lavori pubblici finalizzato a verificare il livello di degrado delle case popolari. Il consigliere del Pd, Claudio Cugusi, ha accusato il segretario provinciale dei Verdi, Roberto Copparoni, di aver strumentalizzato il dramma dei residenti. «Cosa ci fanno qui le vostre bandiere?», gli ha domandato, «dovete toglierle, siete ridicoli». Caustica la risposta di Copparoni. «Noi le bandiere le abbiamo messe dopo le elezioni, non prima come voi».

    INTERVENTI SULLE FACCIATE Nel frattempo è cominciato il tour dei sei componenti presenti. Oltre a Cugusi, anche il presidente della commissione Maurizio Chessa, il vice Giovanni Chessa, Paolo Casu, Giovanni Dore e Fabrizio Marcello. Assenti, invece, Marisa Depau, Raimondo Perra, Roberto Porrà e Sandro Vargiu. «C’è un appalto da 2,6 milioni», ha ricordato Giovanni Chessa (Udc), «siamo in attesa che la ditta presenti i documenti dopodiché i lavori partiranno». Ci vorrà un mese, forse due. «Il problema è che l’intervento riguarderà solo le facciate, col risultato che i problemi interni resteranno irrisolti. A mio avviso serve una soluzione radicale: demolire e ricostruire».

    «SOLDI SPRECATI» D’accordo Cugusi. «Quei 2,6 milioni rischiano di rivelarsi

    soldi sprecati, chiederemo ai tecnici di dirci se queste case possono essere recuperate o se vanno demolite. Bisognerà effettuare una ricognizione sul bilancio per capire se abbiamo i soldi per intervenire». «Se abbiamo ereditato un patrimonio immobiliare in pessime condizioni non è colpa nostra», si è difeso il presidente della commissione, Maurizio Chessa, «anche per me rifare solo le facciate non serve a niente. La questione va affrontata in Giunta».

    «IRREGOLARITÀ» «Ci risulta che siano state commesse irregolarità sotto il profilo dell’occupazione», ha denunciato Giovanni Dore (Idv), «ci sono casi di subaffitto illegale e situazioni in cui gli assegnatari non vivono nell’alloggio e

    ci mettono gli amici». «Bisogna avere il coraggio», afferma Fabrizio Marcello (Pd), «di trovare delle aree, edificare case nuove e trasferirvi i residenti. Altrimenti c’è il rischio di continuare a buttare soldi lasciando la gente scontenta. Non ci interessano le facciate», ha detto Massimo Piredda, residente in via Laghi Masuri 12, «abbiamo anziani sequestrati in casa perché non c’è nemmeno l’ascensore. Mia madre è morta due mesi fa per un tumore. Quando la dimisero dall’ospedale, per riportarla a casa utilizzai le scale impiegando due ore».

    da L’UNIONE SARDA (Paolo Loche)

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