Urban Center: basta radical chic, nessuna politica su Tuvixeddu.

    La totale mancanza di visione e di missione della pubblica amministrazione viene riassunta negli interventi elettorali degli esponenti della giunta comunale che ieri a Tuvixeddu hanno recitato un copione collaudato che stiamo vedendo ormai da 2 anni. Parole al vetriolo quelle di Francesco Accardo, segretario dell’Urban Center Cagliari, a margine del tour al parco di Tuvixeddu di ieri al quale ha presenziato la Giunta comunale e centinaia di cagliaritani.

    “Banalizzazione del luogo, adeguamento del puc al ppr, parco pronto entro l’anno, nessun giardino condominiale, nessuna costruzione sulle tombe. Personalmente mi sto anche infastidendo nel vedere e sentire sempre le stesse persone che, evidentemente, il problema Tuvixeddu non lo conoscono per niente. L’unica tattica è quella di attaccare un privato che è troppo signore per rispondere al primo uomo della strada e poi quella di piangere soldi a mamma Regione cercando di alimentare un odio incomprensibile verso una giunta di centrodestra che “non è sensibile agli aspetti culturali”. Accardo dichiara molto duramente di non credere più ai propositi dell’amministrazione su Tuvixeddu: “Tutte balle e tutte bugie di persone che vogliono tenere in ostaggio la cultura attraverso scelte scellerate in nome del loro essere radical chic e unici possessori della cultura del bello. Perché è proprio il bello che qui viene discusso. Il primo che capita può permettersi d giudicare un progetto da un punto di vista architettonico, da un punto di vista estetico. Ci si permette di giudicare il lavoro di professionisti e di smontarlo completamente. Bene. Dove posso trovare i nuovi progetti?

    Dove è il piano di gestione per il parco? Dove sono le conferenze d servizi e la partecipazione tanto sbandierata da 2 anni a questa parte? Annunciando pubblicamente che si penserà alla gestione solamente dopo l’ultimazione del parco si umilia l’istituzione, si umiliano i cittadini che credono nell’istituzione, si umilia la credibilità delle pubbliche amministrazioni e, con essa, quella dell’intera città. In un periodo di difficoltà economica- conclude Accardo- come quello che stiamo attraversando, tra tsunami finanziari e bufere politiche, forse sarebbe il caso di cercare nuovamente il dialogo con chi li dentro, a Tuvixeddu, ci ha passato la vita e ha basato la propria attività, e, per colpa della mediocrità e della disonestà regnante, ci ha rimesso anche la salute”.

    Non si fa attendere la risposta del consigliere comunale Giovanni Dore che dopo aver letto le durissime parole del Segretario Accardo commenta: “Sono molto stupito dei toni aspri e velenosi del segretario dell’Urban Center nei confronti degli attuali amministratori del comune di Cagliari. Egli ha affermato che coloro che parlano di adeguamento del PUC al PPR, del fatto che nessuna nuova costruzione verrà fatta nei pressi della necropoli e della prossima apertura del parco alla cittadinanza, sarebbero dei “radical chic” la cui “’unica tattica è quella di attaccare un privato” “di piangere soldi a mamma Regione” e di “alimentare un odio incomprensibile verso una giunta di centro-destra che “non è sensibile agli aspetti culturali” e via di seguito tutta una serie di accuse su “balle e bugie” distruggendo il lavoro di tanti professionisti e senza dialogare con chi “per colpa della mediocrità e della disonestà regnante, ci ha rimesso anche la salute.” Non capisco- aggiunge il Consigliere Dore a fronte delle accuse fatte all’amministrazione comunale- da dove giunga tale acrimonia per la quale, come amministratore mi sento profondamente offeso. Tutto ci si può rimproverare tranne quello di non aver lavorato, tra mille difficoltà e con pochezza risorse disponibili, per restituire la necropoli ed il parco alla città di Cagliari nel rispetto della legge, della nostra storia e dei beni indisponibili che ci hanno lasciato i nostri avi cartaginesi ben 25 secoli fa. Né mi risulta che vi sia alcun atto di questa amministrazione fatto contro un imprenditore o dei liberi professionisti. E’ vero ci sono delle sentenze (ormai parecchie) dei giudici amministrativi che hanno accolto i giudizi promossi dalla Regione, dalle associazioni ambientaliste e delle Sovrintendenze competenti sancendo la validità di numerosi vincoli paesaggistici, archeologi e perfino ambientali insistenti nell’area di Tuvixeddu e Tuvumannu, la cui conseguenza è, allo stato, la totale inedificabilità nella zona. Ricordo però che in questi giudizi la amministrazione cagliaritana, che per scelta di chi governava negli anni scorsi si era costituita a sostegno del piano edificatorio, si è semplicemente ritirata dai giudizi evitando così che le ingenti spese maturande a carico dei soccombenti fossero sopportate anche dai cittadini cagliaritani. Questa scelta, non accompagnata da alcun clamore, dovrebbe invece essere portata ad esempio della buona (ed imparziale) amministrazione. In questa città comincia ad esserci, – conclude Dore- su ogni argomento, troppo odio e disinformazione ed è opportuno che le persone più responsabili cerchino di isolare chi va in giro a diffamare il prossimo. Prima che sia troppo tardi “.

    da CASTEDDU ONLINE (Marta Milia)

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