Tutti increduli, soprattutto quelli che siedono negli alti scranni. Io di politica non ne capirò una mazza, ma siccome ascolto la gente, più che i politici, l’esito me lo aspettavo grosso modo così.
Il PDL in 5 anni è passato dal 1° al 3° partito, proprio perché c’era una novità: il Movimento 5 Stelle. E questo per me è un grande risultato e dobbiamo essere grati a Beppe Grillo perché ha dato una speranza anche (ma non solo) a coloro che non hanno il tempo, la voglia, la cultura, l’educazione, l’intelligenza di elaborare concetti sofisticati sotto il profilo politico.
Altrimenti domani Berlusconi sarebbe seduto a Palazzo Chigi e tra un paio di mesi al Quirinale. Perché per molte persone – quelle che ritengono che i politici siano tutti uguali (e quanto ci si è impegnati per fare pensare che si sia tutti uguali !!!) – è molto meglio ricevere un assegno con il costo dell’ IMU lasciando il Paese al proprio destino che non prendere nemmeno quello !
Bersani ed il suo cerchio magico di dirigenti e fideisti hanno pensato di poter vincere le elezioni con il porcellum disegnato ad uso e consumo di Berlusconi e delle tre entità socio-economiche che hanno maggior potere nelle 3 regioni che decidono le maggioranza al Senato: la Lega (in Lombardia), la Mafia (in Sicilia), la Camorra (in Campania). E con questo mi guardo bene dal fare odiose similitudini Sicilia = Mafia o altre cretinate razziste.
Invece loro (gli strateghi DEM) avuto avuto la pretesa di vincere con la scorciatoia di “far fuori” politicamente l’alleato più scomodo (l’IDV), talora populista, spesso autolesionista e pasticcione (la lista Ingroia, con tutto il rispetto che merita costui, è stata l’esempio fulgido del suicidio politico), ma sicuramente il più vicino alla parte più debole del Paese e l’unico capace, talora, di parlare alla pancia del “popolo di centrosinistra”.
E invece, cari amici, lo sapete vero dove ha votato una buona parte di quel 9% che Di Pietro aveva il giorno prima della trasmissione di Report ? Ditemi che eravate convinti avrebbe votato Rosi Bindi, Enrico Letta, Finocchiario o Fioroni, vi prego, se ne avete il coraggio !
Ora Bersani avrà un grande compito, difficile, ma realizzabile: proporre un programma serio di riforma dello Stato e dell’economia nell’interesse dei cittadini.
Pochi punti da realizzare in tempi rapidi, senza paura.
Semplificare le norme, eliminare i bizantinismi, abbattere i baronati, velocizzare i procedimenti giudiziari e le pratiche della pubblica amministrazione. Far pagare le tasse a tutti, ma non estorcere i soldi che la povera gente o il ceto medio non può pagare. Eliminare i privilegi, non solo dei politici, ma di tutti quelli che campano di politica alle spalle della gente che si alza alle 5 di mattina per andare in fabbrica o nei campi. Di quelli che, in silenzio e nel disinteresse generale, reggono il peso della pubblica amministrazione e che non accettano nemmeno un caffé da chi tenta di corromperli.
E sono sicuro che la maggioranza, in Parlamento, la troverà ed il Paese gliene sarà grato.
Se invece seguirà le tattiche dei tanti omicchi che da anni vogliono farci credere di essere i padri della nostra Repubblica; quelli che hanno lavorato per rifare la DC (pensando che nessuno lo avrebbe capito che con Monti c’era già l’accordo per buttare fuori il narciso Vendola); quelli che hanno fatto le primarie all’ultimo minuto aperte solo a loro stessi (e, sia chiaro, chi non le ha fatte nemmeno, si è preso la scoppola che meritava !), o meglio, neanche a loro stessi perché magari avevano la deroga o riuscivano a far reinserire i propri amici o gli sconosciuti di partiti scomparsi da un decennio (qualcuno ricorda ancora il PSI).
Ebbene se Bersani sceglierà questa strada, un’altra scorciatoia verso il dirupo, allora potrà prenotarsi un posto a fianco a Crozza per qualche anno prima di potersi godere la sua doppia o tripla pensione di politico di lungo corso, maturata ” ovviamente ” a sua insaputa.
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