Giunta Floris immobile rispetto ai rischi per bambini e adulti causati dall’elettrosmog. Ecco la proposta dell’IDV di Cagliari.

    «No al far west elettrosmog a Cagliari». L’Italia dei valori e il Gruppo d’intervento giuridico denunciano una proliferazione incontrollata di impianti produttivi di emissioni elettromagnetiche sul territorio cittadino e chiedono a gran voce un monitoraggio ambientale più costante e l’immediata introduzione di una regolamentazione ferrea da parte del Comune. «A Cagliari», riferisce il segretario cittadino dell’Idv, Giovanni Dore, «sono già attivi 33 ripetitori per la telefonia mobile di varie case, ma anche grosse centrali dell’Enel come quella di via Aosta e ripetitori televisivi come quello di piazza Indipendenza (nel rione storico di Castello) che, tra l’altro, sorge a pochi passi da un asilo. E molti cittadini hanno paura. «Non si tratta, infatti, di una psicosi infondata, dato che la pericolosità dei campi elettromagnetici è ormai riconosciuta quale potenziale produttrice di incrementi di leucemia infantile».

    La settimana prossima il consigliere comunale dell’Idv, Gialeto Floris, presenterà una bozza di regolamento. Parallelamente il deputato dell’Idv Federico Palomba depositerà una proposta di legge alla Camera sulle «competenze dei Comuni per la tutela della salute pubblicadall’inquinamento elettromagnetico». «Vogliamo portare questo problema all’attenzione dell’opinione pubblica».

    da L’UNIONE SARDA ( p. l. )

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