Ancora sugli stadi (tutti i video dei miei interventi).

    di Giovanni Dore

    Da diversi anni la questione stadio (anzi, stadi) a Cagliari e dintorni tiene banco nelle piazze, nei salotti, presso le istituzioni e perfino nelle aule di giustizia.

    Chi ha seguito la mia (breve) attività politica sa che ho provato ad impegnarmi per la soluzione del problema sapendo che non sarebbe stato facile.

    In particolare, in questi ultimi mesi quando la vicenda di Is Arenas a Quartu ha cominciato a prendere un brutta piega, insieme ad alcuni colleghi ho lavorato per tentare di recuperare, almeno temporaneamente, lo stadio S.Elia sia per i vari interessi cittadini (è molto triste pensare che Jovanotti il suo tour “Lorenzo negli stadi”, a Cagliari lo farà … alla Fiera sul cemento), sia per la squadra del Cagliari, ove la società ne avesse fatto richiesta per ragioni di urgenza (ed invece il torneo finirà mestamente, e ancora una volta, nel deserto di Trieste).

    Negli ultimi tempi, oltre ad esser intervenuto più volte in Consiglio Comunale, ho partecipato a due trasmissioni sportive a Sardegna Uno e Videolina (vedi video e resoconti stampa qui sotto) nelle quali ho cercato di spiegare i seguenti concetti:

    - il Sant’Elia è stato ereditato da questa amminsitrazione in condizioni pessime, vuoi per l’invecchiamento dell’impianto, vuoi per i mediocri interventi di manutenzione straordinaria del passato, vuoi per l’incuria con la quale lo ha gestito la società del Cagliari che (a fronte di un canone irrisorio e di un’assurda concessione al posizionamento di tribune innocenti sulla pista di atletica, ora devastata) non ha svolto l’adeguata manutenzione ordinaria, nè quella straordinaria delle vie d’esodo che erano di propria esclusiva competenza;

    - nel campionato scorso la Giunta Zedda si era attivata tempestivamente (spendendo oltre € 300.000) per “garzare” tutte le tribune pericolanti e consentire il proseguo del campionato in casa, mentre la società – da un giorno all’altro ed a seguito della notifica di una sentenza di condanna per canoni pregressi relativa ad una vecchia causa – era “fuggita” a Trieste adducendo l’assoluta inagibilità dell’impianto;

    - la maggioranza attuale e lo stesso Sindaco si erano detti disponibili a riaprire lo stadio cittadino per affittarlo alla società, a condizione, ovviamente che – come previsto dal regolamento sugli impianti sportivi – venissero sanate le morosità pregresse;

    - il Consiglio e la Giunta, nell’incertezza generale, ha approvato la ristrutturazione completa dello stadio, attraverso la procedura di un “concorso di idee”, mantenendo la tipologia “polifunzionale” e la previsione di tribune retrattili posizionate sopra la pista di atletica per gli incontri di calcio;

    - la realizzazione di uno stadio è una procedura complessa e delicata che richiede cura, tempi lunghi anche per l’ esistenza di norme urbanistiche che, nell’area vasta cagliaritana, non è facile riuscire a rispettare. Le modalità con le quali si sono gestite le vicende S.Elia, Elmas e Quartu non sono certo stati degli esempi da seguire, posto che – ad oggi - nessuno di questi spazi è utilizzabile;

    Concludo precisando che, a mio parere, l’impianto di Elmas violerebbe un vincolo “aeroportuale” con conseguente danneggiamento allo sviluppo di quella che è già la principale infrastruttura per lo sviluppo economico dell’isola. Quello di Quartu mi pare poco compatibile con la sussistenza di vari vincoli volti a tutela delle aree umide del cagliaritano che costituiscono un unicum in Europa (in un’area metropolitana) fondamentale per la promozione di tutto il sud Sardegna nel mondo.

    A conti fatti, lo Stadio Sant’Elia è l’unico impianto che darebbe sicurezza e ospitalità duratura alla squadra di Cagliari. Trattandosi però di spazio pubblico le esigenze “calcistiche” vanno mediate con quelle di altri eventi sportivi e non. L’alternativa – a mio parere – rimane quella della realizzazione di un nuovo impianto “all’inglese” di proprietà esclusiva della società nella zona di Su Stangioni che, per viabilità, centralità rispetto all’hinterland del cagliaritano ha certamente tutti i requisiti per ottenere tutte le autorizzazioni di legge.

    Spesso società, tifosi oltranzisti, organi di stampa e persino politici hanno premuto per “scorciatoie” non praticabili e, talora, illegittime (vedere la mia risposta a Mauro Pili che suggeriva al Sindaco di Cagliari di “fare carte false” per dare il S.Elia al Cagliari).

    Da amministratore auspico invece che la questione si avvii ad una soluzione legalmente praticabile che rispetti gli interessi di tutti i cittadini interessati a frequentare lo stadio e non solo di quelli che urlano di più e che abbiano “per le mani” il business più rilevante.

    VIDEO interventi:

    intervista (“La Nuova Era” – Sardegna Uno)
    http://www.youtube.com/watch?v=c8Du9Ze95J8

    intervista (TG Videolina)
    http://www.youtube.com/watch?v=wZHNb8ialrM

    interrogazione in Consiglio Comunale
    http://www.youtube.com/watch?v=m39yWMl47dI

    dibattito (“Dentro la notizia” – Videolina)
    http://www.youtube.com/watch?v=Nl2CkoNB1-A

     

    POST SCRIPTUM

    il 14/05/2013 in Consiglio Comunale si è discussa l’ennesima mozione sullo stadio, proposta dall’opposizione, la stessa che ha governato Cagliari nei 17 anni precedenti e che ha gestito malamente uno stadio appena ristrutturato (nel 1990) bene o male che fosse e lo ha lasciato cadere in rovina. Qui di seguito il mio intervento dal quale si può evincere il motivo principale sul perché lo stadio Sant’Elia sia nelle condizioni attuali.

     

    ***

    12 Aprile 2013

    Il dibattito. ” Dentro la notizia” ieri su Videolina.

    Stadio Is Arenas, questa storia infinita.

    Se uno vuol fare una casa, lo bloccano e lo denunciano; se uno vuol fare una strada, lo bloccano e lo denunciano. Quì son bravi a bloccare e denunciare. era il primo Dicembre 2011, il presidente dell Cagliari Calcio Massimo Cellino ai microfoni di “Dentro la notizia” rilasciava un’intervista in qualche modo premonitrice. Allora si parlava dello stadio a Elmas: a distanza di una anno e qualche mese la situazione è punto e a capo. LA SITUAZIONE. A due giorni dalla partita dei rosso-blù con l’Inter, a Trieste, il Nereo Rocco si rifà il manto erboso. Il Sant’Elia blindato da anni cade a pezzi, l’impianto di Elmas non è mai nato, e su Is Arenas sono arrivati i controlli della magistratura, Una storia di carte bollate che fa male ai tifosi e fa calare un’ombra scura sulla città. Quella di Gigi Riva e della magica annata 1969–’70 che regalò lo scudetto ai rossoblù. “Quando uno fa l’imprenditore può sbagliare. se sbaglia paga”, diceva Cellino al microfono di Anthony Muroni. da due mesi la sua voce non si sente più. Oggi è agli arresti domiciliari. il 28 Novembre 2012 un esposto anonimo segnala irregolarità a Is Arenas. Scattano i primi ordini di arresto per peculato e falso ideologico. I registri degli indagati si arrichiscono di nuova firme, l’inchiesta prosegue. intanto il Cagliari è costretto a emigrare a Trieste. Il gornalista de L’Unione Sarda Carlo Alberto Melis è critico: “Quartu era una buona soluzione”. per ora inaccessibile ” La sostanza è che da anni inseguiamo norme, cavilli e i fenicotteri. La gente è stufa”. Anche Vittorio Sanna giornalista di Videolina, ifende l’impianto costruito in tempi da record: ” La storia di Is Arenas dimostra che laddove c’è una struttura in cui può vivere il caldo meglio che altrove le regole rovinano tutto”.  SPIRAGLI. Si riaccende l’ipotesi Sant’Elia. “Stiamo discutendo in questi giorni di bilancio” spiega Giovanni Dore, consigliere comunale dell’Idv. Massimo Crivelli, vicedirettore de L’Unione Sarda: ” Quella di Sant’Elia è una struttura invecchiata precocemente. Uno stadio in queste condizioni è assolutamente inidoneo al calcio”. Ma ” la squadra continua ad andar bene “, sottolinea Mario frongia, giornalista de La Nuova Sardegna, Il comune di Quartu intanto spera in un appianamento. “Abbiamo confermato la nostra disponibilità“, spiega l’assessore dell Urbanistica Francesco Caput. Ma Cagliari-Inter resterà a Trieste.

    da L’UNIONE SARDA (Sara Marci)

    (1819)

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