S.Elia. Dore via la vecchia convenzione e gestione dello stadio con un comitato di indirizzo sportivo con presidente Gigi Riva.

    di Giovanni Dore.

    Il Cagliari si è reso inadempiente molteplici volte rispetto alla convenzione del 2002 e quest’ultima va dunque risolta immediatamente. per poter procedere al recupero dell’impianto sulla base del percorso recentemente individuato dal Consiglio Comunale, per dare nuova vita al Sant’Elia quale volano sportivo e sociale per tutto il quartiere, funzionante per 365 giorni l’anno.

    Tale percorso andrebbe condotto anche sulla base di indicazioni che dovrebbero pervenire da un comitato di gestione o di garanti rappresentato da sportivi illustri, il cui presidente non potrebbe che essere Gigi Riva ed i cui componenti possono essere individuati tra altri ex campioni quali (sono solo i primi che mi vengono in mente) Gianfranco e Marco Dotta, Sandro Floris, Claudio Velluti, Sergio Bertola, Pippo Lai, gli altri scudettati ex rossoblu e i tanti altri si son distinti, fuori dallo sport, come nostri concittadini modello.

    Nel frattempo si deve salvaguardare l’esigenza dei cittadini cagliaritani e dei tifosi sardi in genere di poter seguire la squadra di calcio nella propria città, emettendo un provvedimento, anche in via d’urgenza, che consenta al Cagliari Calcio di continuare ad utilizzare il Sant’Elia per tutte le competizioni ufficiali pagando il congruo importo che verrà stabilito dagli uffici.

    Anzi il Sindaco potrà valutare se vi siano i presupposti per l’emissione di un’ordinanza sindacale volta a scongiurare problemi di sicurezza urbana dei tanti tifosi che, per scelte del tutto immotivate da parte della società, sono costretti a non poter andare allo stadio per seguire la squadra che porta il nome della propria città, dove anche in base ai regolamenti sportivi deve giocare, salvo cause di forza maggiore.

    *** 

    CAGLIARI Gallura e Nuorese sognano lo stadio. Ma il sindaco ribatte: «Si può fare a San Paolo, nel rispetto della legge»

    Lo scontro Comune-Cagliari Calcio riaccende la passione dei tifosi, interessati e no, che sognano le partite in tutti gli angoli della Sardegna. Il presidente della Provincia della Gallura, Fedele Sanciu, che chiede di realizzare il nuovo impianto tra Olbia e Tempio; il consigliere provinciale del Pd nuorese Efisio Arbau lo immagina addirittura a Ottana, «con pulman per i tifosi e pacchetti turistici per gli ospiti». Zedda lo ripete invece sino alla nausea. «Il Cagliari Calcio non potrà mai avere il Sant’Elia, ma potrà avere un nuovo stadio sempre qui. Sullo stadio dello Scudetto, seguendo le indicazioni di Riva abbiamo altre idee, vogliamo farci un centro polifunzionale al servizio del quartiere e della città intera. L’area alternativa, che può essere idonea al nuovo impianto è quella di via San Paolo: sono 157mila metri quadri, vicino alle strade di uscita della città, già dotata dei servizi. Se Cellino vuole discutere siamo pronti, ma senza strani e ridicoli ultimatum». La posizione di Zedda trova concordi i consiglieri di maggioranza, con l’Idv che tramite Giovanni Dore chiedono la risoluzione della convenzione, «per inadempienza della società»; analoghe posizioni sono state espressa da Pd e Sel. Ma la mossa del sindaco di rilanciare su via San Paolo, può mettere Cellino alle corde: tra le parti quell’area era sta individuata come ottimale per lo stadio, al punto che il Cagliari aveva chiesto a chi del Comune inviare il materiale per il nuovo stadio. San Paolo è un’area in forte espansione, che ha visto completarsi da poco l’impegnativo progetto edilizio dell’editore-costruttore Sergio Zuncheddu.

    da LA NUOVA SARDEGNA

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