Qualche considerazione sulla pedonalizzazione di Villanova in raffronto con alcune città Italiane ed Europee.

    di Giovanni Dore

    Non sono un esperto di mobilità urbana, ma solo un discreto conoscitore di altre realtà italiane e europee, dalle quali ho potuto valutare alcuni aspetti della questione che riassumo:

    - la tendenza generale è quella di riservare parti molto ampie delle città (e un numero di ore assai elevato durante la giornata) alle ZTL, con libero accesso nelle singole strade per i soli residenti e l’individuazione di stalli ad essi riservati in poche zone che consentano di mantenere un buon decoro dell’area e la fruibilità pedonale.

    Durante gli esigui orari aperti a tutti è anche possibile parcheggiare, ma quasi sempre nelle strisce blu. Ad esempio recentemente sono stato a Perugia (ma analoga impostazione ho riscontrato in centri storici di città come Bergamo, Gand, Rouen, ecc.), rilevando come l’intero centro posto sopra la rocca è organizzato in questo modo, infatti io con una macchina a noleggio ho potuto scaricare le valige davanti all’albergo (tempo un’ora) e poi ho parcheggiato parecchio lontano fuori dalle mura; i residenti però avevano ampie zone di mobilità interna e piccole zone per gli stalli (a singoli settori) per i residenti.

    - le zone intermanete pedonali sono limitate alle aree a grande vocazione “commerciale” (penso a Bordeaux, in cui vi è una gradevolissima zona pedonale, con monumenti, localini e negozi a lato della Garonne, accanto al cui corso corre però sia la metro di superficie che un lungo viale carrabile,  e a San Sebastian, la cui ZP è però un quadrato zeppo di locali tipici posto accanto al porto turistico e a due passi a piedi dall’area commerciale e carrabile) o centri storici c.d. “museo” (Assisi, Saint Malo, Bruges e, recentemente, Firenze).

    La zona di Villanova, fatto salvo per un parte della Via Sulis, non mi pare abbia queste caratteristiche. Comunque sono favorevole ad una sperimentazione della pedonalizzazione (specie in alcune piazze storiche) in quel quartiere, però non vedo perchè la stessa non possa iniziarsi in giornate tradizionalmente “calde” per le attività produttive, quali il venerdì ed il sabato, in modo che si possa monitorarne gli effetti e sperimentare quanto richiesto legittimamente dai residenti (navetta ctm, ritiro riufiuti, ecc.).

    Concludendo credo si possa partire con la pedonalizzazione dei quartieri storici (non solo di Villanova e Marina, ma anche Stampace e Castello), ma limitandola (inizialmente) solo ad alcune vie e per un certo numero di giornate; contestualmente si potrebbe ampliare la durata oraria della ZTL (ribaltando l’attuale proporzione di ore residenti/esterni) ed essere più rigidi con i controlli degli abusivi che, di fatto, ne hanno storicamente limitato gli effetti in tutta la città di Cagliari.

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