Qui di seguito troverete la cronistoria della “battaglia” (leggi) che da oltre due anni combatto per ridare dignità alla spiaggia del Poetto, soprattutto sotto il profilo “naturalistico” e del recupero della sabbia che ho conosciuto quando ero bambino e che ci è stata scippata dall’incuria e dall’incapacità dei nostri amministratori.
In particolare Vi propongo il video dell’interrogazione discussa oggi in aula e gli articoli degli ultimi tempi che si sono occupati della vicenda.
Le risposte degli assessori Marras e Frau sono state positive per ciò che concerne il recupero della sabbia e le predisposizione di barriere naturali a seguito del prossimo lavoro di rifacimento del lungomare; assenti per quanto riguarda ipotesi di progetti pilota con fondi comunitari per uno studio più approfondito sull’erosione dell’arenile in chiave futura.
Ora attenderò lo svolgimento di questi lavori, nella speranza che quanto ho chiesto venga fatto, poi mi occuperò nuovamente dei progetti futuri.
13 giugno 2013
È partito l’assalto al Poetto tra alghe e chioschi chiusi
La sabbia, di mattina, è pulita. E nonostante il Poetto sia già pieno come d’estate, le cartacce che vengono fatte rotolare dal vento sono poche. I venditori di cocco pakistani attraversano il lungomare mentre gli autobus, sulla strada, passano sulle dune ai lati della carreggiata. È la sabbia più fine e bianca, quella che si trovava in tutto il Poetto prima del 2002. Un ordine del giorno del Consiglio (ideato da Giovanni Dore, Idv) prevedeva di salvare le dune nate sull’asfalto, che paradossalmente devono essere trattate come rifiuti speciali, per poi ridistribuire la sabbia su tutto il lungomare. Il documento chiedeva anche un «progetto pilota» di un nuovo rinascimento. Ma tutte e due le proposte sono rimaste tali.
da L’UNIONE SARDA (Michele Ruffi)
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16 giugno 2013
La sabbia nel posto sbagliato Al palo il piano per riportare al suo posto l’arena bianca.
Fine, chiara, quasi bianca. La sabbia che fino al 2002 assicurava un Poetto da cartolina esiste ancora, ma nel posto sbagliato: sull’asfalto del lungomare si sono depositate nell’ultimo decennio decine di metri cubi del vecchio arenile, che ora nessuno può togliere. E nemmeno proteggere. Gli autobus passano e ripassano su queste dune d’altri tempi, su cui parcheggiano motorini e automobili.
RIFIUTO SPECIALE Impossibile intervenire: come le alghe che hanno invaso la Prima e la Sesta fermata, si tratta di un «rifiuto speciale». La sabbia dovrebbe essere raccolta e pulita prima di tornare sulla spiaggia. Un progetto che quasi un anno fa è stato sposato anche dal Consiglio comunale – l’ordine del giorno venne proposto da Giovanni Dore, Idv – ma che ancora non si è tradotto in atti concreti.
Così la parte migliore dell’arenile viene schiacciata e maltrattata dai copertoni delle auto, in un lungomare che ha rimandato a settembre la pedonalizzazione.
da L’UNIONE SARDA (Michele Ruffi)
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24 giugno 2013
Sabbia bianca, sulla pulizia ritardo di 8 mesi
POETTO. A ottobre 2012 il Consiglio si era impegnato a intervenire ma la rena si trova ancora a bordo strada. La legge è chiara: o si butta come un rifiuto o si lava e si rimette nell’arenile (vedi la foto).
Quintali e quintali di sabbia. Che il Decreto di Edoardo Ronchi, ministro del Governo Prodi, inquadra nella vasta categoria dei rifiuti urbani: le dune create dallo Scirocco e dal Libeccio ai lati del lungomare Poetto non possono essere toccate. A meno che non vengano trattate, appunto, come qualsiasi sacco d’immondizia. La norma, all’articolo 7, definisce rifiuto urbano qualsiasi cosa si trovi «sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua». Dunque per legge l’unica strada da percorrere per ridistribuire quella sabbia, tra l’altro molto più chiara e fine di quella a cui ci ha abituato il ripascimento, sarebbe la raccolta e il lavaggio.
Una procedura già proposta e approvata dal Consiglio comunale, che a ottobre del 2012 ha dato il via libera a un ordine del giorno che impegnava il sindaco a «far rimuovere la sabbia bianca che si trova nella strade limitrofe alla spiaggia, depositandola in luogo idoneo, al fine di valutare se la stessa possa essere pulita e ridepositata nell’arenile» magari dopo la fine dei lavori di riqualificazione del lungomare. Eppure a otto mesi di distanza non è ancora successo nulla di tutto questo. Tanto che il primo firmatario di quel documento, Giovanni Dore, ha presentato insieme al suo collega dell’Idv Ferdinando Sechi un’interrogazione per chiedere a che punto sia il progetto. «Si segnala», scrivono i consiglieri, «l’urgenza ai fini della predisposizione del prossimo bilancio, oltreché della redazione del progetto esecutivo del lungomare Poetto».
LA STRADA DA PERCORRERE Per rimuovere la sabbia, che ora viene schiacciata da auto, moto e pullman, sarebbe necessario un capitolato ad hoc nell’appalto di raccolta dei rifiuti. Questa voce non esiste nel contratto in vigore con la De Vizia, mentre Dore spera almeno che «venga prevista nella prossima gara per l’affidamento del servizio».
Un intervento è comunque necessario prima dell’inizio della riqualificazione del lungomare: il cantiere, previsto proprio dove si è depositata la sabbia, potrebbe far perdere definitivamente quella parte di arenile pre-ripascimento.
Sul progetto che rivoluzionerà la passeggiata del Poetto venerdì sono intervenuti anche i consiglieri del Pd Maurizio Chessa e Claudio Cugusi, che hanno chiesto una presentazione ufficiale del progetto, perché i cagliaritani «lo possano conoscere e apprezzare. E, se è utile, perché possano fornire i loro suggerimenti. D’altronde un’opera così importante, in termini di costi, di durata e soprattutto di impatto sulla città non può che essere partecipata e condivisa da tutti».
da L’UNIONE SARDA (Michele Ruffi)
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25 giugno 2013
La salvezza rimasta sulla carta.
Poetto. Tutti indaffarati a risolvere questioni intricate di chioschetti e di amianto, ma poi alla sabbia chi ci pensa? Il vento continua a spazzare via il Poetto sempre più scheletrico, quei granelli bianchi diventano un rifiuto tra le foglie e l’asfalto tanto che ci si chiede dove possano sorgere passeggiate e chioschi e progetti brillanti se poi si assiste al volo quotidiano dell’arenile. Lo scorso ottobre in consiglio comunale veniva approvato un ordine del giorno finalizzato a salvare la spiaggia ma fino ad ora di quei punti evidenziati nulla è stato realizzato. Così venerdì l’Idv di Giovanni Dore ha depositato un’interrogazione in aula diretta a sindaco e Giunta per capire dove fossero finiti tutti quei buoni propositi condivisi. E quindi non solo c è il problema della sabbia che sparisce coi venti del sud e le mareggiate, ma anche quello ella sabbia sprecata depositata sul bordo strada e considerata rifiuto speciale. Dore si domanda se prima di effettuare i lavori di riqualificazione del Poetto, passeggiate piste ciclabili e tanto altro, non si possa fare qualcosa per quei granelli persi cosi preziosi. In particolare se «possano essere “puliti” e ridepositati nell’arenile a lavori ultimati e allo stesso tempo se possano essere messe su delle barriere sul fronte spiaggia, al fine di evitare che, durante lo svolgimento dei lavori, possa esserci una consistente ulteriore perdita di sabbia ».
Insomma un lavaggio del prezioso bene equalcosa per fermate l’erosione. Inoltre mentre si approverà il Pul, piano di utilizzo dei litorali, forse ci sarebbe «la necessità di valutare tempestivamente se si possa aderire a bandi per progetti di carattere ambientali, finanziati, in tutto o in parte, dall’Unione Europea». Perché oltre al problema della sabbia bianca che vola via, ci sarebbe la necessità di uno studio su tutte le problematiche dell’arenile strapazzato per bene negli ultimi e anni ma anche la necessità di una rinaturalizzazione della spiaggia, di farla tornare quella di un tempo, utilizzando, appunto, progetti ma anche finanziamenti europeiche almeno in parte possano contribuire per la causa Poetto. Il fine di tante attenzioni necessarie alla spiaggia dei cagliaritani è quello di studiare innanzitutto lo stato dell’arenile, ma anche trovare i migliori progetti per conservare la spiaggia al meglio, e soprattutto realizzare un progetto pilota che preveda un piccolo ripascimento con dune bianche che possano ricordare vagamente la spiaggia coi casotti. Poi sarà necessario anche informare tutti i cagliaritani su come debba essere utilizzata, la loro spiaggia. E ovviamente i tempo per progettare la salvezza del Poetto stringono, perché le risorse necessarie andrebbero predisposte nel prossimo bilancio. «Invece tutto tace», ha detto Dore. Che aspetta risposte dal sindaco Massimo Zedda e dalla Giunta. Ma secondo Alessio Mereu, capogruppo dei Riformatori, oltre a ritenere ripetitivi le querelle sul Poetto sostiene che «bisogna solo pensare al nuovo progetto, la giunta dice che deve iniziare i lavori a gennaio e aggiungere iniziative fa sì che si perda tempo. Il destino del lungomare è deciso e comprende anche una protezione per la sabbia».
da SARDEGNA QUOTIDIANO (Vi.Sa.)
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