Piano triennale della opere pubbliche in città la ns. scommessa (e le inutili polemiche).

    di Giovanni Dore.

    Appena approvato il piano triennale delle opere pubbliche, ecco che il PDL trova il solito pretesto per fare polemiche inutili.
    Cagliari ha un grande deficit di ristrutturazione di edifici storici ed identitari ed un profondo degrado di tante vie e piazze cittadine (Manno, San Michele, Gramsci, Garibaldi, ecc.).

    Con questo piano, ambizioso, ci siamo proposti di dare una nuova faccia a tante zone della città ed a rendere tanti luoghi, anche di aggregazione, più vivibili e gradevoli.

    Tutto si può criticare, certo, ma da parte di chi ha coltivato con “religiosa” abnegazione il degrado di edifici simbolo dell’incuria come il Palazzo “sorcesco” del corso vittorio o ha realizzato opere decisamente brutte (come piazza Mascia) con enorme dispendio di denaro, un po’ di silenzio non guasterebbe.

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    Consiglio, polemiche con la Giunta. Opere pubbliche, Pdl: «Il piano triennale è una mistificazione”.

    Il piano triennale delle opere pubbliche? Secondo il Pdl in Consiglio comunale non vale  neanche la classica definizione di «libro dei sogni» che puntualmente viene scomodata in  questi casi. «Quella delibera è poco più di una  mistificazione», secondo il capogruppo pidiellino Giuseppe Farris, che ieri insieme ai colleghi del partito d’opposizione ha contestato duramente il piano presentato nei giorni scorsi dalla Giunta Zedda. Nel documento approvato sono previsti 170 interventi per 343 milioni di euro. «Ma i progetti esecutivi sono solo 10 su 170: il 6,5 per cento del totale», dice Farris che nota come siano previsti anche «investimenti privati per 44 milioni: ci sono davvero tanti imprenditori pronti a spendere queste cifre a Cagliari?». Per il Pdl l’inaffidabilità del piano triennale sta nel confronto tra le previsioni fatte nel 2012 e l’ultimo aggiornamento: «L’anno scorso per il 2013 erano stati messi in conto interventi per 104 milioni. Oggi invece la Giunta stravolge i propri programmi e ipotizza cantieri per soli 27 milioni». Fondi che, ad ogni modo, non sarebbero disponibili: «Non c’è copertura economica per questo piano». Il consigliere Maurizio Porcelli ha ricordato che «teatro civico, Anfiteatro romano e Passeggiata coperta potevano rimanere aperti: invece hanno chiuso tutti questi centri culturali, come Attila. Non c’era nessun problema strutturale: c’era semplicemente la volontà di voler mandar via chi li aveva gestiti bene fino a quel momento». Per Anselmo Piras «è una Giunta che cerca di vendere quello che non ha e illude i cittadini», mentre Stefano Schirru ha definito «favole» i progetti del piano triennale e ha ricordato che «la Giunta Floris in dieci anni ha aperto più di mille cantieri in città ». Edoardo Tocco ha parlato del Sant’Elia («si è perso tempo, lo stadio andava affidato al Cagliari prima») e ha giudicato insufficiente il milione di euro per i lavori in via Peschiera». Alla conferenza stampa hanno risposto con un comunicato cinque consiglieri di maggioranza. Sergio Mascia, Davide Carta, Giovanni Dore (Idv), Enrico Lobina e Mondo Perra chiariscono: «il piano triennale è il risultato di un taglio agli sprechi e di capacità di spendere finanziamenti che la precedente amministrazione rischiava di perdere».

    da L’UNIONE SARDA (m. r.)

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    “Noi capaci di spendere i fondi”.  

    Maggioranza in consiglio comunale difende la giunta e attacca lopposizione: «Ancora una volta», scrivono Sergio Mascia (Sel), Davide Carta (Pd), Giovanni Dore (Idv), Enrico Lobina (Fed) e il socialista Mondo Perra, «il Pdl cagliaritano ha perso l’occasione di evitare una figuraccia. Da  una parte accusa il centrosinistra di copiare progetti dalla precedente amministrazione, palesando così la propria incapacità a realizzarli. Dallaltra tralascia il fatto che la maggior parte dei progetti  daranno soluzione a molti dei problemi che da dieci anni e oltre il Pdl fa finta di non vedere, primo  fra tutti il Sant Elia e lAnfiteatro. La realtà è che il Piano triennale è il risultato di un un taglio agli sprechi e di capacità di spendere finanziamenti che la precedente amministrazione rischiava di perdere». Per noi, continuano gli esponenti di centrosinistra,«questo è il progetto di città e un  impegno verso i cittadini se per il pdl è un libro dei sogni vuol dire che avranno qualcosa da  leggere fino al giorno dell’inaugurazione delle nuove opere”.

    da SARDEGNA QUOTIDIANO

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