Centro storico Al palo il piano del futuro

    TUTTO FERMO Addio all’approvazione prima dello stop estivo, per quasi tutte le opere necessario l’adeguamento del Puc al Ppr. Scano (Pd): «Procedere per stralci». Dore (Idv): «C’è poco tempo»

    La visione delle 56 osservazioni spedite al Comune da proprietari di immobili a Stampace, Villanova, Castello e Marina da parte dei consiglieri di maggioranza e opposizione sono terminate meno di un mese fa. Non si sa, però, la data dello step successivo per arrivare all’approvazione del Piano particolareggiato del centro storico. Se due mesi fa chi governa palazzo Bacaredda contava di portare un documento condiviso in aula prima dell’estate, adesso è cambiato tutto. Il Piano si arena, addio all’approvazio – ne definitiva di tutti i carteggi, meglio procedere per stralci. Cioè: dove possibile si autorizza questo o quell’intervento, ma per la gran parte delle opere serve aspettare l’adeguamento del Puc al Ppr. Il tema rappresenta un banco di prova quasi decisivo per la maggioranza, in merito alle tematiche urbanistiche. Ballano numerosi interventi e una parte della città cambierà volto: ma ora tutto è fermo. In commissione Urbanistica dirige i lavori Andrea Scano (Pd): «Non azzardo nessuna data per l’approvazione del piano particolareggiato, il lavoro va diviso in due parti. Il piano in approvazione, più documenti stilati in parallelo ma al di fuori del piano stesso », spiega, «l’iter sarà più lungo, è meglio intervenire per stralci. Sull’adeguamento del puc al ppr c’è un gruppo di lavoro interno all’assesso – rato». Ma nello stesso Pd, sul tema, si registrano mal di pancia. «È difficile lavorare senza il supporto di un ufficio di piano e la guida di un progettista che traduca un’idea in un progetto », nota Francesco Ballero, «serve maggior apporto da parte della giunta. Sull’intero piano particolareggiato va impresso un carattere deciso da parte nostra, bisogna ragionare su aspetti quali interventi di energia rinnovabile e regolamentare una volta per tutte il decoro urbano». Giovanni Dore (capogruppo Idv) nota che «il piano particolareggiato del precedente governo aveva varie pecche. Il rischio però è ripartire da zero, meglio andare per stralci, laddove possibile ». L’impasse della maggioranza porta al naturale attacco dell’opposizione. «La maggioranza non può lasciare nel cassetto questo documento importante, due mesi fa abbiamo esaminato osservazioni e controdeduzioni da parte degli uffici», afferma Roberto Porrà (Riformatori), «è da allora che all’ordine del giorno della commissione non è più comparso nulla. C’è il rischio di allungare i tempi in modo spropositato». Anselmo Piras (capogruppo Apc) è furente: «Assurdo procedere per stralci, ci vuole rispetto verso i cittadini che hanno inviato le osservazioni. All’inizio la maggioranza non ha fatto emergere nessun problema sul piano particolareggiato, noi abbiamo fatto notare dei problemi. Questo documento muove, anche se poco, quel volano economico che è l’edilizia». Antonello Floris (Centro giovani) ricorda che «la stessa maggioranza ha detto che l’intervento, finanziato, per ristrutturare piazza Palazzo, è fermo in attesa del piano particolareggiato. Un blocco che fa stagnare l’edilizia in gran parte della città, è una follia».

    da SARDEGNA QUOTIDIANO (Paolo Rapeanu) (876)

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