Comune Strigliata di Depau, aula divisa.

    IL DIBATTITO Il presidente del consiglio con una lettera parlava di atti quasi inutili e di politica rissosa. Arriva la difesa di parte del Pd e di Sel. L’opposizione: è vero ma è colpa del centrosinistra.

    Tutto (o quasi) come un anno fa. La lettera inviata ai capigruppo (a quanto pare non a tutti) dal presidente del consiglio comunale Ninni Depau registra diverse reazioni: c’è chi tuona contro di lui, chi gli dà ragione ma con riserva, chi vede una tirata d’orecchie verso la sua stessa maggioranza e chi, nella minoranza, ricorda di aver già sollevato i problemi contenuti nella missiva di Depau già da tempo, e pubblicamente. In sintesi: Depau invia una email dalla sua casella di posta istituzionale, destinatari i capigruppo: tra l’aumento di ordini del giorno e mozioni legate “ a aspetti di competenza di dirigenti e giunta”, l’invito a parte dell’opposi – zione a tornare alle conferenze di capigruppo e il rischio di apparire rissosi nella dialettica in aula, che sfocia “in atti consiliari di mero atto propagandistico”. Una bocciatura con riserva, insomma. «Depau prende 3200 euro, rispetti l’assemblea. Dice che trattiamo temi non legati alla città, ma si guardi in casa, badi a ciò che ha fatto come consigliere», dice Gianni Chessa (capogruppo Udc), «portiamo in aula malcontenti e richieste dei cagliaritani. Depau copre una giunta che lavora part time». Il capogruppo di Sel, Sergio Mascia, ritiene la lettera di Depau «condivisibile, ma va analizzato ogni singolo caso, l’ideale sarebbe che ogni atto del consiglio abbia immediata incidenza sul cittadino, a prima vista qualcuno sembra esserne privo, ma non è così». Il capogruppo Pd, Davide Carta: «Depau dice che il consiglio ha un ruolo superiore rispetto al passato, prendo le sue parole come un invito a costruire ordini del giorno e mozioni che traccino indirizzi strategici. Invita al dialogo in capigruppo di una parte della minoranza », afferma, «il confronto in aula non manca, quasi mai con toni forti. Il consigliere Farris, per esempio, ha portato la delibera sui chioschi o la proposta sull’Imu l’anno scorso, non è mancato il dialogo». Chiamato in causa, il capogruppo Pdl Giuseppe Farris replica: «Carta confonde i lavori in capigruppo con la dialettica in aula, sintomo di inesperienza politica e conferma di dilettanti allo sbaraglio. Non ho ricevuto la lettera di Depau, noto che è d’accordo con me, solleva problemi che ho fatto notare almeno cinque volte in due anni in aula. Entrano mozioni e ordini del giorno irrilevanti rispetto al ruolo del consiglio, che attengono a poteri di dirigenti e giunta. Alla capigruppo torneremo quando Depau svestirà i panni di leader della maggioranza». Giovanni Dore (capogruppo Idv) ricorda che «tutto dipende dal dibattito in aula. C’è difficoltà a passare dalla parte propositiva a quella operativa, vero buco nero dell’amministrazione ». Anselmo Piras (Apc) è polemico: «Lettera ricevuta, Depau torna sul luogo del delitto. Non andiamo alla capigruppo perché non è super partes. Mozioni e ordini del giorno che coinvolgono dirigenti e giunta? Inesperienza della sua maggioranza ». E Alessio Mereu (capogruppo Riformatori): «La lettera è rivolta alla maggioranza. Noi subiamo le sue iniziative, ma diamo argomenti utili per la città».

    da SARDEGNA QUOTIDIANO (Paolo Rapeanu)

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