Mentre centinaia di cagliaritani si godevano al Poetto il primo sabato di mare, la sinistra lacerata decideva che il weekend era il momento propizio per tornare a litigare in maniera feroce.
Tre i flash da immortalare: Sel che si divide con la nascita di una nuova costola dello schieramento, il segretario del Pd di Nuoro che non vuole “irregolarità nel partito”, Liberi a Sinistra che attacca in maniera frontale il consigliere comunale del Pd Claudio Cugusi con stracci che volano anche su Facebook. La sinistra sarda riscopre il suo lato peggiore: la litigiosità in diretta, amplificata dal web. In casa Sel sembrava ieri di tornare ai tempi della fine di Rifondazione Comunista: guardacaso anche allora il segretario regionale era Michele Piras, reduce dal ko sui referendum nei quali difendeva a spada tratta le Province. Proprio Piras che fu tra gli artefici dell’addio a Rifondazione di Cugusi, poi passato al Pd e adesso in prima linea coi referendari. L’avventura di Sel, che ha portato al successo Massimo Zedda grazie all’impegno di tantissimi ragazzi, non può essere rovinata da una costola, anche se si chiama La Sinistra. Servono dirigenti che tengano uniti il partito e non lo dividano: interessante l’intervento di Francesco Agus che cita uno per uno i ragazzi più impegnati, o quello di Matteo Massa che ha ricordato che Pietro Maurandi era (come Cugusi) tra i sostenitori di Cabras alle primarie di Cagliari. Ora esistono due sinistre nel partito più a sinistra, vedremo quale sarà più illuminata. Curiosa è anche la sfida su Internet tra giornalisti: Mondino Schiavone che su Facebook ricorda la condanna di Cugusi, dopo avere aspramente criticato Giovanni Maria Bellu “anticipando” un mese prima il tracollo di Sardegna 24, il giornale voluto e abbandonato da Renato Soru. Proprio quel Soru che sembra al momento uno dei più disillusi dalla sinistra sarda: forse ricorda che furono proprio liti interne come queste a portarlo alle dimissioni, regalando la Sardegna a Cappellacci e alla destra. Cugusi che risponde aspramente minacciando di querelare Liberi a Sinistra, parlando di spazzatura mediatica. Acque agitatissime insomma nel panorama del centrosinistra sardo: in un solo sabato c’è stato un piccolo terremoto. Eppure le regionali sono ancora distanti due anni: cosa accadrà quando ci si avvicinerà all’appuntamento elettorale? E chi sarà il candidato? Quale sarà il programma per cambiare la sardegna nell’era della prima crisi globale? Forse sarebbe giusto anche discutere di questo. Nel centrosinistra colpisce in positivo la sobrietà dell’Italia dei Valori, che nel frattempo ha detto sì col suo capogruppo Giovanni Dore all’ipotesi delle nozze gay a Cagliari, aprendo un dibattito che si annuncia ricco di puntate. Per fare capire a tutti che è passato un anno e che non esistono egemonie, che non bisogna specchiarsi su una vittoria elettorale ma costruire la prossima, riavvicinarsi alla gente così delusa dalla politica attuale e dalla mancanza di lavoro. Altrimenti potrebbe accadere che sia il centrodestra a riorganizzarsi insieme ai poteri forti. In tutto questo panorama confuso, Massimo Zedda sembra costituire quasi un partito a sè: incredibile è come a Cagliari inizi ad essere apprezzato anche da chi un tempo votava Delogu, o faceva parte della sua giunta come il caso dell’ex assessore Sandro Cosentino che lo ha promosso sulle Ztl. Le piste ciclabili sono state un altro ottimo punto a favore del sindaco, così come la mossa di intervenire in maniera decisa sui parcheggi d’oro del Brotzu. Ma va rispettato anche chi lo guarda in cagnesco a sinistra, a patto che lo faccia con lealtà e alla luce del sole. Il dibattito politico fa bene quando non è deleterio. La sinistra sarda non ha bisogno di nessuno che si monti la testa.
da CASTEDDU ONLINE (Veleno Parlante)
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