No alle armi chimiche nel porto di Cagliari (una nostra interrogazione).

    di Giovanni Dore.

    Oggi abbiamo illustrato in Consiglio Comunale l’interrogazione, preparata in collaborazione col collega Secchi, per chiedere al Sindaco Massimo Zedda in accordo con tutte le autorità preposte di porre in essere tutte le azioni necessarie per evitare che le armi chimiche Siriane (circa 1300 tonnellate di armi costituite da componenti separate che se miscelate si trasformerebbero in armi letali) possano essere sistemate nel porto di Cagliari. Il 16 gennaio il ministro Bonino comunicherà la sede e qualora fosse scelta la nostra città ho chiesto a tutto il Consiglio Comunale una forte mobilitazione.

    Ecco il testo:

    Comune di Cagliari

    Interrogazione urgente

    Oggetto: Probabile deposito di armi chimiche Siriane presso il porto di Cagliari.

    Premesso che

    • da fonti giornalistiche nazionali e locali si è appreso che le armi chimiche siriane destinate alla distruzione, dopo la complessa trattativa messa a punto dalla Russia e dall’America insieme all’Opac per il disarmo del regime di Bashar Al-Assad, potrebbero essere depositate in Sardegna o in Sicilia;

     

    • la Farnesina ha precisato che le sostanze verranno ospitate in un porto italiano per poi essere trasferite sulla nave americana «Cape Ray», dove saranno successivamente neutralizzate;
    •  non è ancora certo quale sarà il porto di transito e di deposito.

    Considerato che

    • il ministro Bonino, parlando nelle commissioni di Camera e Senato ha riferito che “l’Italia ha dato disponibilità di massima all’uso di un porto per il trasbordo” ma ha precisato che le armi chimiche “non toccheranno il territorio italiano”. Ma fonti del Ministero della Difesa, citate dal Corriere della Sera, parlano di un approdo civile in “Sicilia o in Sardegna”;
    • le sostanze, circa 500 tonnellate, sono costituite da componenti separate che, se miscelate, si trasformano in armi letali;
    •  il trasferimento pertanto è da classificare ad alto rischio, ed una volta approdati nello scalo finale non è chiaro quanto a lungo i container dovranno restare collocati nello scalo italiano.

    Pertanto i consiglieri interrogano il Sig. Sindaco per sapere se ha avuto notizie dai Ministeri della Difesa e degli Esteri in merito a questa vicenda, esortandolo a prendere subito contatto con l’Autorità Portuale di Cagliari per porre in essere tutte le azioni necessarie per evitare che le armi chimiche Siriane possano essere sistemate nel porto della nostra città.
    Cagliari, 18/12/2013
    I Consiglieri Comunali

    Ferdinando Secchi

    Giovanni Dore

    (977)

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