COMUNE. Nel centrosinistra avviata l’analisi del lavoro finora svolto Centrodestra: Farris, Massidda, Lai i primi nomi.
L’appuntamento lontano (2016) non sembra scoraggiare i pretendenti. Certo è che il centrodestra cova la rivincita (non ha ancora digerito il trionfo di Massimo Zedda) e alla sfida per il rinnovo del Consiglio comunale – mentre il centrosinistra valuta il percorso fin qui fatto – vuole arrivare con le idee chiare e un candidato vincente. Un fatto sicuro: nel centrodestra sono in corso manovre di posizione.
LA SCELTA Il giorno dopo l’annuncio del senatore ed ex sindaco Emilio Floris di non ricandidarsi alla carica di sindaco, Alessandra Zedda, consigliera regionale di Forza Italia “candidata” da Floris, precisa: «Ho fatto l’assessore proprio col sindaco Floris ma il mio impegno da sei anni, e ancora per almeno altri 4 e qualche mese, è per la Sardegna». Il futuro: «A me sembra che oggi Cagliari non si possa più permettere un altro salto nel buio, affidandosi all’improvvisazione alla Zedda. Come ha detto Floris, Giuseppe Farris è quello che conosce meglio la macchina comunale e i problemi in campo. Occorre competenza, autorevolezza e determinazione, qualità che ha dimostrato di avere Giuseppe Farris, tanto che a mio parere è il miglior candidato».
L’AVVERTIMENTO A Edoardo Tocco, consigliere comunale e regionale forzista con un portafogli personale di oltre duemila voti, non piacciono le “fughe in avanti”. «Troppi i nomi che circolano nel centrodestra cagliaritano», spiega. «Non è il momento di agitarsi, né di fare proposte, magari ipotizzare nomi durante un volo Cagliari-Roma. Credo sia opportuno prima riunirsi con tutti i partiti della coalizione, anche perché potremmo trovarci davanti a ipotesi di candidature ed esigenze degli altri partiti». Per Tocco “la logica dei numeri fa presumere una eventuale candidatura a sindaco del centrodestra, e nomi come «Giuseppe Farris, Piergiorgio Massidda, Emilio Floris e Ada Lai potrebbero essere buoni ma discutibili». Perché? «Gli altri partiti non resteranno a guardare e i cagliaritani non digeriranno scelte già concordate. Poi sono certo che ci saranno liste civiche. Non è più tempo di salotti ma di far partecipare la gente. Non vorrei ci trovassimo davanti a un astensionismo, solo perché decidiamo da soli».
CIVICA Gianni Chessa, ex capogruppo Udc approdato al Misto, lavora a una lista civica: «Il mio progetto è rivolto ai cittadini, non ai partiti. Staremo con chi guarda al bene e all’interesse della città». Lista senza bussola: «Il progetto del centrodestra è fallito, almeno nella concezione attuale. Quel che manca è una visione del futuro, un’idea capace di coniugare sviluppo e coinvolgimento degli elettori».
L’ANALISI Giovanni Dore, capogruppo di Sardegna Pulita: «Abbiamo iniziato un esame approfondito su quanto realizzato nei primi tre anni di amministrazione. Lo stesso dibattito da noi organizzato la settimana scorsa al Search, al quale ha preso parte anche il sindaco, è servito per sottolineare quanto ancora, secondo noi, va fatto. Siamo in una fase di elaborazione e i giudizi non sono univoci. Noi pensiamo che – al di là degli indubbi passi in avanti – in alcuni ambiti si sarebbe potuto fare e ottenere di più se ci fossero stati più coraggio e determinazione». Prematura ogni decisione sulle candidature: «La prima esigenza è l’analisi, poi ci saranno decisione e azione».
AUTONOMI Enrico Lobina, ex capogruppo di Fds-Rossomori, fondatore della componente consiliare Sardegna Sovrana (al momento nel gruppo Misto), pensa alla costituzione di una “coalizione sociale e politica, potenzialmente maggioritaria, che metta insieme le ragioni del lavoro, del progresso e della sovranità”. «Abbiamo un progetto», dice, «e siamo consapevoli che senza lavoro non c’è libertà». Lobina non va oltre l’annuncio di un lavoro di analisi di quanto fatto dalla maggioranza. «La nostra sarà una posizione autonoma. Per il futuro bisogna vedere cosa deciderà il Pd, il maggior partito della coalizione, su temi per noi centrali. Come l’urbanistica».
da L’UNIONE SARDA (Pietro Picciau) (1159)