Si può combattere lo smog con gli arbusti? Ne è convinto (confortato da una ricerca scientifica) il consigliere comunale Ferdinando Secchi. Con i colleghi Giovanni Dore, Marco Murgia, Filippo Petrucci, Francesco Marcello, Francesca Ghirra, Matteo Lecis Cocco Ortu, Emilio Montaldo, Enrico Lobina e Pier Giorgio Meloni ha presentato una mozione in cui propone una “soluzione a basso costo e naturale per migliorare la qualità della vita nella città di Cagliari”.
Con la mozione i consiglieri chiedono al sindaco e alla Giunta di “far inserire nei prossimi progetti di verde pubblico la piantumazione di alloro e corbezzolo ma anche di ilex, viburno, viburno lucido, fotinia, eleagno e ligustro per abbattere metalli pesanti e anidride carbonica nell’aria in modo efficace”. Perché, conclude Secchi, primo firmatario della mozione, “oltre alla riduzione diretta dell’anidride carbonica queste essenze sono in grado di migliorare il microclima e ridurre l’uso dei combustibili fossili di circa 18 kg-anno per ciascun essenza”. Ciascuna pianta messa a dimora in ambiente urbano “svolge un’azione di riduzione della Co2 equivalente a 3-5 alberi forestali di pari dimensioni”.
In pratica, viene precisato dai consiglieri della maggioranza di centrosinistra, “la messa a dimora di essenze autoctone, e di conseguenza di una sempre più ricca biodiversità, potranno far vivere meglio nel contesto urbano”.
Non è una novità, riconosce Secchi, che il tessuto urbano sia “più vivibile dove esistono delle aree verdi e che gli alberi aiutino a migliorare l’ambiente ed incrementare la biodiversità”, meno comune invece è “sentire parlare di specie arboree antismog e le ricerche scientifiche più recenti indicano gli arbusti originari dell’area mediterranea come i più adatti ad assorbire la CO2 presente nell’aria a causa del traffico”.
I firmatari della mozione sono assertori del fatto che “il verde urbano sia un elemento importante per compensare le emissioni di anidride carbonica derivanti da attività antropiche e che le caratteristiche uniche in natura delle piante capaci di depurare l’aria, dovrebbero far capire che l’ambiente, sia esso urbano o naturale, abbia la forte necessità di rigenerazione e rinaturalizzazione per tutelare e migliorare la qualità della vita di tutti gli esseri viventi”.
Secchi e gli altri consiglieri, sono convinti che “le piante, soprattutto quelle autoctone, possano avere efficacia maggiore per l’assorbimento delle sostanze tossiche presenti in città”.
da L’UNIONE SARDA
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