Un coro di voci che va da destra a sinistra: l’Unione Europea non è un ostacolo per trattenere Ryanair. Tutti d’accordo tranne l’assessore dei trasporti. Il fronte degli interventisti è trasversale e riesce ad unire due ex governatori (su sponde opposte) come Renato Soru e Mauro Pili. Per entrambi non ci sono dubbi: l’Europa non impedisce di riproporre il modello di aiuti ai vettori low cost messo in piedi in passato dall’aeroporto di Alghero.
Anche Giovanni Dore, consigliere comunale di Cagliari (prima con l’IDV ora con Sardegna Pulita) e avvocato esperto di diritto comunitario, lo ripete da tempo: ” quel sistema può essere riproposto”. Dore suona la sveglia anche per il Consiglio Regionale: ” Potrebbe intervenire certamente. Inanzitutto modificando la Legge 10, quella partorita durante la scorsa legislatura per sostenere i voli low cost, adeguandola ai nuovi orientamenti comunitari”.
Per evitare che le iniziative delle Regioni vengano bollate come “aiuti di Stato”, bisogna adottare alcuni accorgimenti: “il sostegno pubblico non è illegittimo nel momento in cui c’è un ritorno economico. Se ho gli strumenti per dimostrare che di fronte a una determinata spesa ho un beneficio superiore in termini economici, l’Europa consente l’intervento”.
Per Dore, non è un caso che le associazioni degli imprenditori si stiano muovendo in questa direzione e stiano raccogliendo i soldi per trattare direttamente con Ryanair. Significa che il ritorno economico è sicuro. Ma per quando possa essere lodevole non si può lasciare isolata l’iniziativa dei privati: la Regione deve fare la sua parte.
da L’UNIONE SARDA (m.r.)
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