Diciamo la verità a Cagliari dai tempi del disgraziato ripascimento (sono passati più di 10 anni …), nessuno ha più avuto il coraggio di parlare del recupero della spiaggia e dei fenomeni naturali ne hanno provocato, e causano tuttora, una forte erosione ed un progressivo decadimento del suo passato splendore.
Certo si parla del futuro utilizzo dell’arenile; delle ingarbugliate problematiche urbanistiche connesse ai chioschetti; della “scomoda” presenza dei manufatti (gli stabilimenti, militari e non, l’ospedale marino), ma mai di quello che sta accadendo dal punto di vista naturalistico e morfologico alla nostra spiaggia.
Io credo che sia importante invece parlare anche (e soprattutto) di questo e che, amministratori e tecnici, si applichino per porre rimedio al male che non solo il ripascimento, ma anche l’incuria e la negligenza di tutti i cagliaritani, hanno fatto al Poetto dal dopoguerra ad oggi.
Questo sforzo lo dobbiamo fare per il rispetto alla nostra storia di cagliaritani (perché tutti noi, senza il Poetto, saremmo diversi), ma soprattutto per lasciare in condizioni dignitose questo prezioso bene alle generazioni che verranno dopo di noi.
Il mio personale contributo (che condivido con tanti colleghi di maggioranza) è quello di proporre 3 tipi di interventi, diciamo “preliminari”, sulla spiaggia.
1) raccogliere le numerose migliaia di metri cubi di sabbia bianca finissima depositata nella strada e nei lati (attualmente considerata, mi viene un brivido, “rifiuto” e da gettare in discarica) per sottoporla a lavatura e restituzione all’arenile;
2) mettere finalmente delle barriere “leggere e naturali” sul bordo strada per evitare ulteriori sversamenti;
3) partecipare (vivaddio !) ai numerosi bandi comunitari in materia ambientale per mettersi in rete con altre amministrazioni i cui arenili soffrono di analoghi ed usufruire dei finanziamenti per svolgere ampi studi sull’arenile ed approvare dei “progetti pilota” (e quindi a basso impatto ambientale e dal costo limitato) per la salvaguardia o il recupero del cordone dunale.
E’ solo un primo passo, certo, ma occorre procedere subito. Voi che cosa ne pensate ?
Giovanni Dore
da LA NUOVA SARDEGNA del 14.10.2012
Dore (Idv): «Recuperiamo la sabbia volata sulla strada»
CAGLIARI I problemi del Poetto non si riducono soltanto alla questione dei baretti. Tra le emergenze c’è pure la difesa della sabbia, soprattutto di quella più fine che il vento si porta via. Per questo undici consiglieri del centro sinistra (Giovanni Dore, Idv, primo firmatario) hanno presentato un ordine del giorno che punta anche al recupero di tutta la sabbia che si trova al lato della strada e che, in parte risale al preiodo del preripascimento. In particolare il documento dei consiglieri chiede che, prima di cominciare i lavori per la passeggiata e la pista ciclabile sul lungomare, si recuperi questa sabbia (particolarmente fine) che ammonterebbe a diverse migliaia di metri cubi. Facendo in modo che venga poi pulita e rimessa sulla spiaggia. Altrimenti, trattandosi si sabbia che si trova sulla strada verrebbe trattata come “rifiuto” e si troverebbe nell’impossibilità di essere riportata nella spiaggi. Dore e gli altri consiglieri domandano anche che la procedura di approvazione del piano di utilizzo del lungomare sia accompagnata dalla partecipazione ai bandi comunitari, in collaborazione con terzi, per studi di conservazione e recupero della spiaggia del Poetto.
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Ufficio stampa dell’Italia dei Valori
COMUNICATO STAMPA
POETTO; DORE (IDV): PRIMA DI INTERVENIRE SUL LITORALE IL COMUNE RECUPERI LA SABBIA BIANCA, METTA IN SICUREZZA LA SPIAGGIA CON LE BARRIERE E SI PROCEDA AD ADERIRE AI PROGETTI COMUNITARI PER LA SALVAGUARDIA DALL’EROSIONE
Cagliari, 12 Ottobre 2012 – «Prima di eseguire i lavori sul lungomare Poetto il Comune di Cagliari faccia rimuovere e conservare in luoghi idonei la sabbia bianca che si trova nelle strade limitrofe alla spiaggia, in modo che dopo i lavori la stessa possa essere “pulita” e ridepositata nell’arenile. Si preoccupi inoltre di approntare una barriera sul fronte della spiaggia al fine di evitare che possa esserci una ulteriore consistente perdita dei sabbia». La sorte della spiaggia del Poetto è al centro di un ordine del giorno presentato al sindaco di Cagliari e alla sua Giunta dal primo firmatario Giovanni Dore (capogruppo IDV) e da numerosi componenti della maggioranza, compresi gli altri capigruppo e i presidenti delle commissioni competenti.
Dopo aver ricordato che l’amministrazione comunale sta per varare il Piano di Utilizzo dei Litorali finalizzato a preservare la spiaggia cagliaritana e ha messo a bando i lavori per il rifacimento del lungomare (passeggiata e pista ciclabile), l’ordine del giorno evidenzia come uno dei maggiori problemi attuali del Poetto sia l’assenza di barriere (naturali e non) che, posizionate a bordo spiaggia, impediscano che vento e mareggiate portino via una grande quantità di sabbia. Secondo la valutazione degli esperti – si legge nell’odg – “diverse migliaia di metri cubi” della sabbia bianca finissima che caratterizzava il Poetto pre-ripascimento finisce per depositarsi nelle strade limitrofe e nei giardini delle ville che si affacciano sul lungomare. Sabbia finissima che, paradossalmente la normativa ambientale vigente classifica come “rifiuti”. Per questo nell’ordine del giorno si chiede che il Comune, prima di intervenire sul lungomare, recuperi preventivamente tale sabbia e realizzi al più presto una barriera sul fronte spiaggia al fine di evitare ulteriori perdite durante i lavori si restyling. L’odg propone di impegnare inoltre il sindaco e la Giunta ad accompagnare la procedura di approvazione del PUL con l’adesione a progetti comunitari in partenariato con organismi o enti di altri Paesi finalizzati a studiare la situazione attuale dell’arenile cagliaritano e identificare le soluzioni migliori per la sua salvaguardia. Non ultima la sensibilizzazione dei cittadini ad un corretto utilizzo della spiaggia.
(2550)
Qualunque intervento sulla spiaggia del Poetto non può prescindere dalla necessità di effettuare una completa bonifica dai frammenti di Eternit ancora abbondantemente presenti.
La “ripulitura” di questa estate è stata truffaldinamente fatta passare per una bonifica ma l’inganno non può durare a lungo, e non durerà.
Dall’amministrazione Zedda era lecito aspettarsi maggiore trasparenza: sono davvero molto deluso.
Franco stiamo esaminando tutta la documentazione nella commissione di indagine, per ora non sono emerse irregolarità.