Tuvixeddu Tutti dietro il sindaco ma la maggioranza non è unita.

    Su Tuvixeddu la maggioranza si fida del sindaco. Che ha però il difficile compito di metterla d’accordo. Le decisioni da prendere non sono facili e le opinioni sono divergenti: quella del contenzioso con Cualbu è una delle più scottanti tra le patate bollenti ereditate dalla nuova Giunta. «Bisogna andare avanti, ma con le giuste cautele – spiega il capogruppo di Sel Sergio Mascia – perché, con scelte ponderate, bisogna trovare il prima possibile la giusta posizione. E abbiamo piena fiducia nel sindaco che saprà trovare la migliore soluzione, continuando come ha sempre fatto a condividere con la maggioranza e il Consiglio le due decisioni». I consiglieri comunali sperano che si arrivi a una conclusione, ma senza correre altri rischi. «Bisogna trovare la soluzione più veloce e legittima – aggiunge Francesca Ghirra di Sel – perché la normativa è rigida e diversi sono gli interessi da tutelare. C’è qualche perplessità sulle procedure, ma stiamo valutando insieme quali possono essere le migliori da seguire, condividendo la linea del sindaco e dell’assessore » . La maggioranza vuole accelerare. «Bisogna e la città – commenta Claudio Cugusi del Pd – i cagliaritani dovranno smettere di leggere articoli di giornale su una situazione così complicata in cui siamo stati cacciati dalle precedenti amministrazioni e il sindaco ha tutta la nostra fiducia per risolvere la partita». La voglia di archiviare la pratica è condivisa dal centrosinistra. «Bisogna trovare una soluzione per la salvaguardia e la fruibilità dell’area, senza lasciare spazio a possibili debiti che possano aumentare col tempo – spiega Enrico Lobina, capogruppo Federazione della Sinistra – la posizione della Giunta è chiara fin da quando il Comune in uno dei ricorsi si è sfilato dal fianco di Coimpresa. Ora la maggioranza deve lavorare per adeguare i Puc al Ppr, va fatto entro la fine della consiliatura: è dovuto a chi ci ha votato». Se il sindaco debba trattare con il privato o andare avanti per la sua strada è il nodo che divide gli alleati. «Bisogna cercare la strada giuridicamente più corretta, cercando di evitare strade eccessivamente oltranziste, non per fare sconti a qualcuno, ma per evitare ulteriori problemi – spiega Giovanni Dore, capogruppo Idv – per noi la sentenza del Consiglio di Stato, che ha messo la parola definitiva sul Ppr rispetto all’accordo di programma e agli eventi antecedenti, è la base di partenza. La Regione deve mantenere fede all’impegno di acquistare le aree per l’interesse pubblico, è lì che va spostata la responsabilità politica dell’accordo che è ricaduta tutta sul Comune. Il sindaco ha tutta la nostra fiducia per risolvere la partita». Sul rispetto dell’accordo di programma ci sono visioni diverse. «Bisogna trovare un compromesso tra l’imprenditore e la soprintendenza e il bene pubblico – sostiene Francesco Ballero del Pd – in base all’aspettativa economica conquistata da Cualbu, serve uno sforzo aggiuntivo per completare l’accordo di programma, con le dovute variazioni, in modo da non danneggiare ulteriormente il pubblico e il privato. Serve un “patto tra nobiluomini” perchè con la chiusura dell’accordo di programma ci guadagna tutta la città. Invito i colleghi consiglieri a fare un sopralluogo per capire bene su quali questioni dobbiamo decidere». Tra interesse pubblico, privato e ambientalisti ne fa una questione meno tecnica Filippo Petrucci di Meglio di prima non ci basta: «Si tratta di una questione politica e ho piena fiducia nel sindaco su come saprà affrontarla, perché non bisogna farsi dettare la linea da chicchessia, senza condizionamenti all’esterno » .

    da SARDEGNA QUOTIDIANO (Marcello Zasso)

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