Cagliari, affidare spazi pubblici degradati ai cittadini: la proposta.

    “L’obiettivo è quello di restituire decoro ad alcune zone della città – spiega il primo firmatario, Ferdinando Secchi, Sardegna Pulita – a costo zero per le casse comunali, e coinvolgendo gli stessi residenti”.

    Aree comunali degradate, inutilizzate o dismesse da affidare ad associazioni di cittadini che intendono recuperarle e metterle a disposizione della collettività. Da Quartiere del Sole fino al centro della città e alle periferie. La proposta messa nero su bianco in una delibera di Consiglio arriva dai banchi della maggioranza. “L’obiettivo è quello di restituire decoro ad alcune zone della città – spiega il primo firmatario, Ferdinando Secchi, Sardegna Pulita – a costo zero per le casse comunali, e coinvolgendo gli stessi residenti”. Il progetto, appoggiato dal collega di partito Giovanni Dore, e da Enrico Lobina, Federazione della Sinistra, dovrebbe approdare in Aula nelle prossime settimane.

    “Nel territorio cittadino – si legge nel documento – esistono delle aree inutilizzate ed abbandonate di proprietà comunale prevalentemente acquisite in seguito a cessioni di lottizzanti di aree di espansione, che l’amministrazione non ha mai attrezzato al fine del loro utilizzo e che per tale motivo si presentano in stato di abbandono e di degrado. Il riuso degli spazi degradati o inutilizzati e dismessi, e la riqualificazione di intere aree urbane della città sono temi di fondamentale importanza per la riqualificazione urbana, per la tutela dell’ambiente contro il consumo di suolo, per il sostegno a progetti culturali, ludici e sportivi nonché per un’azione efficace a favore di sviluppo produttivo e occupazione”.

    Un modo anche per sperimentare nuove forme di sinergia fra la pubblica amministrazione e la cittadinanza. Inoltre “gli spazi dismessi e inutilizzati in città – aggiunge Ferdinando Secchi – possono stimolare progettualità culturali e imprenditoriali”. La proposta: “assegnare spazi comunali in uso gratuito, tramite procedure di evidenza pubblica, ad associazioni e cooperative di residenti preferibilmente di quartiere, che si potranno occupare a costo zero per l’amministrazione, di presentare dei progetti orientati a sviluppare l’interazione tra creatività, innovazione sociale, imprenditoria, soprattutto a favore della domanda crescente dei cittadini di poter disporre di spazi pubblici”.

    da CASTEDDU ONLINE (F. Lai)

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