La nostra quarta proposta: UNA NUOVA CONTINUITA’ TERRITORIALE.

     di Giovanni Dore.

    La maggioranza di centro-destra alla guida della Regione ha attuato una politica dei trasporti nefasta.

    Per la continuità aerea, la Giunta in carica (nel totale disinteresse dei consiglieri che si stanno oggi ricandidando) è passata da un bando di emergenza ad altri di breve durata, mentre i regolamenti europei consentono una pianificazione quadriennale; ha bandito tratte e posti inferiori di circa il 40% rispetto al passato per incapacità nell’esposizione dei dati di traffico necessario alla Commissione UE; non ha previsto un costo “massimo” per i biglietti dei non residenti (nemmeno sotto forma di “premialità” nelle relative gare), consentendo -di fatto- alle compagnie di alzare i prezzi nei periodi di punta fino a 4/500 euro a tratta; non ha pianificato nuove rotte in continuità nelle mete più richieste (dopo Roma e Milano) per esigenze sanitarie, di studio e turistiche, nonostante le regole europee lo consentano nel caso in cui non vi siano almeno due frequenze giornaliere; non ha acquisito i principali dati del traffico aereo nonostante gli ingenti sussidi erogati sia alle compagnie aeree, sia alle società aeroportuali; non ha contrattato con lo Stato alcuna norma di settore per il finanziamento della misure; non ha “battuto” ciglio quando lo Stato ha ridotto al minimo i finanziamenti e le rotte in continuità marittima; non ha progettato alcunchè in materia di continuità delle merci.

    Per contro ha millantato progetti faraonici di: costituzione di una compagnia aerea sarda; un fantomatico sistema “sardo” di continuità aerea; l’erogazione di aiuti sociali per le categorie disagiate; aiuti diretti per la creazione di nuove rotte. Senza che nessuno di questi progetti -pur dispendiosi- abbia mai visto la luce.

    Questo contesto segue -purtroppo- disagi cronici del settore, con un Consiglio Regionale che non approva un piano dei trasporti dal 1993 (elaborazione del 1989); la soppressione dell’unico sistema di continuità territoriale delle merci (ferro/nave), operante fin dal 1961 e soppressa dallo Stato nel 2008, nel silenzio tombale della Giunta Soru all’epoca in carica; la soppressione definitiva della CT2 da parte della Giunta Pigliaru nel 2014.

    Occorre cambiare (quasi) tutto. LA NOSTRA PROPOSTA

    1. Portare immediatamente in commissione paritetica Stato/Regione la proposta di legge (art. 51 Statuto) dell’attuazione principio di insularità in costituzione previa approvazione del piano regionale dei trasporti, con il finanziamento strutturale dei trasporti da e per la Sardegna equiparando l’iniziativa in materia marittima a quella già consentita alla Regione in ambito aereo (art. 53 Statuto);

    2. studiare un modello nuovo di “continuità territoriale” aerea e marittima, con il sistema “misto”: oneri di Servizio Pubblico nella stagione invernale (sistema sardo-corso) e con (graduale) concorrenza accompagnata dagli aiuti sociali ai sardi (anche non residenti) nel periodo estivo (sistema Baleari-Spagna), sperimentandolo sugli aeroporti ad alto traffico turistico (Olbia);

    3.  ampliamento dell’offerta di C.T. (anche solo bi-tri settimanali) nelle tratte di maggior scambio economico-sociale (lavoro, salute, studio) nazionale e comunitario;

    4. obbligo di trasmissione dati traffico aereo in formato aperto alla Regione e di un “price-cap” (prezzo massimo) nelle tratte sovvenzionate, come consentito dall’art. 40 degli Orientamenti della Commissione UE del 2017. In alternativa, previsione di “premialità” elevata nella gara d’appalto per la compagnia che pratica il prezzo massimo più basso per i “non residenti” (sistema corso);

    5.  approvazione di misure di “continuità merci” sulla base del costo medio ferro/gomma su scala nazionale.

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