In Sardegna abbiamo il più alto tasso di dispersione scolastica, il corpo docente e dirigente non è valorizzato e spesso è abbandonato alla buona volontà e all’iniziativa dei singoli, gli edifici scolastici necessitano di manutenzione ordinaria e di rinnovamento, i ragazzi tra i 10 e i 20 anni, appena reduci dalla devastazione psicologica della pandemia, sono ignorati da tutti nelle loro esigenze di studio e di formazione.
Le distanza tra i plessi scolastici, le università e i luoghi di residenza degli studenti sono complicati da un sistema di trasporti inefficiente.
LA NOSTRA PROPOSTA:
1) Approvazione di una Legge quadro istruzione, con queste caratteristiche:
- destinazione di una quota maggiore del bilancio regionale al settore (compreso l’insegnamento di storia, cultura e lingua sarda);
- criteri specifici in materia di distribuzione delle autonomie scolastiche, sulla base di digitalizzazione e utilizzo locali scolastici per attività pomeridiane “extra”;
- piano straordinario di intervento per l’edilizia scolastica (riqualificazione/ricostruzione in base alla programmazione territoriale);
- favorire i patti territoriali finalizzati a una programmazione degli interventi educativi costruendo alleanze enti locali / istituzioni scolastiche / organizzazioni terzo settore / imprese;
- valorizzazione risorse umane scolastiche sul modello del Trentino-Alto Adige con misure innovative di formazione dei docenti;
2) Contrasto alla dispersione scolastica a partire da:
- potenziamento scuola dell’infanzia e degli asili nido;
- istituzione regionale del percorso zero/sei anni, già normato a livello statale;
- creazione team multidisciplinari per intercettare disagi del territorio (maestri di strada, counselor, psicologi);
3) Implementazione percorsi di alta formazione e lavoro:
- ampliamento offerta di borse di studio, assegni di ricerca, dottorati innovativi soprattutto in materia di sviluppo culturale, tecnologico, economico e sociale della Sardegna;
- riattivazione del “master and back” condizionato all’approvazione di uno specifico percorso di rientro in un patto università/imprese;
- previsione di programmi di formazione/impresa per gli istituti tecnici, professionali e gli ITS;
- programmi di formazione specifici su conoscenze finanziarie e utilizzo del digitale;
4) Contrasto al disagio giovanile e promozione di uno stile di vita sano, dello sport, della musica e dell’arte, attraverso campagne di divulgazione e sensibilizzazione nelle scuole;
5) Previsione di un sistema di trasporti regionale che inserisca nuovi percorsi in base alle principali distanze, utilizzando anche formule di automezzi con posti ridotti e a chiamata.
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