Dopo un anno di travaglio sono giunto alla conclusione alla quale – istintivamente – sarei arrivato un anno fa (leggi).
Poi è arrivato il disastro di rivoluzione civile (leggi), il mancato accoglimento dei ns. appelli sulla creazione di un soggetto federale e redazione di codice etico (leggi), fino alla scelta di ignorare la questione morale creatasi sia all’interno del partito che nella politica sarda (leggi).
L’epilogo, dunque era da tempo scontato.
Non me ne vado sbattendo la porta, non attacco nessuno sul piano personale (perché non serve) e mando il mio in bocca al lupo a coloro che proseguono in un progetto (non progetto ?) al quale non credo più, perché sul piano “politico” sono veramente dispiaciuto ed arrabbiato.
Proseguo il mio impegno politico nelle associazioni alle quali ho da tempo aderito (Sardegna Pulita, con gli ex IDV, e Sardegna Sostenibile e Sovrana, con un gruppo di professionisti ed amministratori) e con i quali elaboro un percorso programmatico innovativo per il futuro della Sardegna.
Lavorerò per portare avanti queste idee e per far partire il cantiere del partito (unico ?) dei progressisti e democratici sardi con tutti coloro che avranno coraggio e la volontà di impegnarsi a migliorare le condizioni di vita, di sostenibilità e di lavoro nella nostra regione.
***
Al Segretario nazionale Ignazio Messina
Al Presidente Antonio Di Pietro
e p.c. Al Segretario regionale Giommaria Uggias
Faccio seguito alle precedenti mie del 11/10/2011, 8/11/2011 e 29/11/2011, per le quali – con mio dispiacere – non ho mai avuto alcuna risposta (ho ricevuto invece una telefonata dal segretario Uggias, che mi ha detto di non avere nessuna risposta specifica da darmi).
Tenuto conto che non ho condiviso (unitamente ad altri 270 iscritti) in alcun modo né le modalità di conduzione della fase congressuale regionale, né la totale assenza di contributo del ns. partito al dibattito sulla questione morale che vede ben 61 consiglieri indagati o rinviati a giudizio (di cui l’unico – a suo tempo eletto con l’IDV – che ha avuto il coraggio di farsi giudicare con rito abbreviato, difendendosi nel processo e non dal processo, è stato condannato in primo grado) per peculato in ordine all’indebito utilizzo di fondi pubblici.
Che tantomeno ho apprezzato l’atteggiamento tenuto dall’attuale segretario regionale nella strenua difesa della ex candidata a governatore del centrosinistra, la cui immagine (a prescindere dall’esito che avrà l’indagine) era risultata fortemente deteriorata per via della (tardiva, dopo ben 2 mesi dal ricevimento dell’avviso di garanzia) giustificazione addotta nell’utilizzo di fondi pubblici relativi a spese non documentate (benzina e rimborsi chilometrici).
Che infine sono rimasto a dir poco basito dal modo in cui l’attuale segretario regionale, in seguito alla rinuncia della predetta candidata, abbia stigmatizzando il comportamento di chi ne ha aveva chiesto un passo indietro come “giustizialismo ad orologeria” (provate ad andare su internet a vedere chi sono i politici e commentatori che hanno utilizzato questo termine negli ultimi 20 anni ed a quanti di questi Di Pietro abbia coraggiosamente, e spesso in solitudine, opposto il suo dissenso).
Che sul fronte squisitamente politico ho notato una totale chiusura del partito nazionale alla elaborazione di uno stringente codice etico volto ad evitare gli errori (e le ruberie) passate di propri esponenti, nonché alla creazione di un soggetto federale che, per una regione a statuto speciale come la Sardegna, costituisce condizione necessaria (anche se non sufficiente !) per potersi battere, senza condizionamente esterni, per gli interessi dei sardi.
Alla luce di tutte le citate motivazioni, Vi comunico, che ho deciso di non rinnovare la tessera del partito (del quale, negli ultimi quattro anni, ho condiviso tante battaglie e nel quale mi sono speso senza risparmio, ottenendo anche delle personali soddisfazioni) e di non partecipare più ad alcun organismo in qualità di esponente del medesimo.
Cordiali saluti.
Giovanni Dore
(3086)
Chiedo di cancellare questo post visto che sei in un “movimento” politico come Sardegna Pulita. Dimmi che c’è di pulito in un Associazione Politica come la vostra.
Cagliari 10.01.2014 (pubblicato su FB)
Ho letto un comunicato di Uggias che mi definisce un incrocio tra Scilipoti e Razzi ed uno che fa le scelte perché “tiene famiglia”.
http://www.unionesarda.it/articolo/politica_italiana/2014/01/08/uggias_idv_risponde_a_dore_e_in_consiglio_grazie_ai_nostri_voti-1-348825.html
Ho promesso di non buttarla in caciara e manterrò l’impegno (paragoni, ben più azzeccati, potrei farli io tra qualche esponente dell’idv sardo e Maruccio, ex consigliere regionale e coordinatore del Lazio, di cui sono note le vicende. Ma non lo farò).
Le offese ricevute sono piuttosto gravi e prendo atto, che oltre al forte dissenso politico (del quale io ho esclusivamente parlato), vi è anche un risentimento personale.
Non vivo di politica (al contrario di tanti altri esponenti del partito) e non ho mai avuto posti di nessun tipo.
A giorni renderò conto del lavoro finora fatto in Comune e dei (pochissimi) soldi pubblici spesi in oltre 2 anni e mezzo di attività.
Ho svolto parecchi anni di faticosa militanza nel partito, nel corso dei quali ho sottratto tempo e risorse al mio lavoro, al mio svago ed ai miei affetti, svolgendo pure attività legale (vittoriosa) in favore dell’IDV per la tutela del nome e l’ottenimento di un seggio al Consiglio Comunale di Selargius a danni del PDL.
Non un viaggio, tantomeno a Bruxelles (dove c’è un perenne viavai di simpatizzanti e militanti a spese non so di chi e non mi interessa), con oneri a carico del partito o del Comune, tanto da aver restituito, puntualmente, i relativi fondi stanziati per attività di interesse pubblico più utili ai cittadini.
Questo chiedeva la “vecchia” Italia dei Valori ai propri iscritti e rappresentanti e questo io ho fatto con passione e convinzione. La “nuova” invece – per bocca del suo massimo rappresentante regionale – parla di “giustizia ad orologeria” quando ci si riferisce ad inchieste per peculato: io non mi riconosco più ed ho diritto (anzi il dovere) sia di andarmene (rimanendo nel centro sinistra), sia di rimanere in carica fino a quando potrò essere utile alla città.
Segnalo, infine, che alle comunali presi voti grazie ai miei contatti personali, pochissimi dei quali simpatizzanti dell’IDV. Forse è anche per questo che, prima di me, il partito mai aveva eletto un consigliere comunale nella sua storia (tra l’altro con quoziente pieno, prima del ballottaggio).
Tra l’altro, se anche decidessi di dimettermi, come in modo capzioso chiede Uggias (che in consiglio regionale passò dalla margherita all’idv senza che nessuno ne chiedesse dimissioni), lo stesso si renderebbe conto che di quei 40 nella lista che componemmo nel 2011, oggi, dentro il partito, non ne è rimasto più neanche uno !
Questo sì è un risultato che – per un segretario di partito – potrebbe giustificare una richiesta di dimissioni, ma ora che sono fuori, non spetta a me farlo.
ed ecco la dichirazione di Antonio Borghesi, ex capogruppo alla Camera nella scorsa legislatura, che spiegano tante cose …:
ELEZIONI SARDEGNA. VOLANO STRACCI IN CASA IDV, BORGHESI: “UGGIAS USI MODERAZIONE E TRASPARENZA”
del 10/01/2014
di Redazione Sardegna Live
“Le dimissioni del Consigliere Giovanni Dore si aggiungono solo a quelle dei tanti amministratori e dirigenti che hanno lasciano Italia dei Valori non avendo trovato dal nuovo corso la riforma necessaria, e non condividono la nuova identità del partito” .
Il prof. Antonio Borghesi, già Presidente del Gruppo Camera Italia dei Valori, interviene sulle dimissioni del Consigliere Dore invitando il Coordinatore Uggias a comprendere solo il disagio dei suoi tanti conterranei: “La nuova Italia dei Valori ha scelto una linea politica nuova, un codice etico nuovo, vecchia la classe dirigente: il proibizionismo e la ricorsa a Renzi, la mancata trasparenza nella gestione del partito, la conferma degli indagati nei ruoli esecutivi non possono che avere allontanato chi si era speso per valori come libertà legalità e trasparenza.
In Sardegna in particolare l‘ assunzione da parte dell’ eurodeputato Giommaria Uggias come assitente presso la Comunità Europea dell’allora organizzatore congressuale Ivan Rota, attuale tesoriere del partito, non poteva non creare qualche problema di opportunità e creare più di un dubbio sul conflitto di interessi soprattutto in virtù dei ruoli che entrambi avevano rivolto nella riorganizzaione del partito: rispettivamente garante del congresso nazionale Uggias (che eleggerà il proprio candidato) e garante del congresso regionale in Sardegna Rota (che lo eleggerà coordinatore).
Moderazione allora, almeno nei giudizi, e rispetto per le tante (270) persone che comunque hanno salutato con altri toni una realtà che poteva suscitare ben più di un giudizio così tranchant”.
Conclude poi Borghesi: “Alla luce di tutto questo, invito l’ esimio collega dell’ Università di Cagliari, candidato Giovanni Pigliaru, a valutare i compagni di viaggio non in virtù di storici valori esauriti ma alla luce di nuovi “valori” manifesti. Il bene futuro della Sardegna che mi auguro Pigliaru potrà governare, non può nascere certo con tanti imbarazzi .”