La Sardegna con Tsipras per l’Europa dei popoli.

    di Enrico Lobina* e Giovanni Dore**

    Tra il 22 ed il 25 maggio si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Saranno le elezioni sentite ed importanti. In tutta l’UE le istituzioni comunitarie, sino a qualche anno fa non criticabili, sono vissute come la causa esterna della crisi economica.
    Potrebbero essere parole, ma dietro di loro c’è povertà, madri che non possono mandare i figli a scuola, giovani coppie che non possono avere una famiglia, anziani senza una vecchiaia serena e milioni di persone senza lavoro. Piccoli artigiani, commercianti e agricoltori sono senza futuro in un “mercato senza limiti” e con troppa burocrazia.
    Oggi Unione Europea, per molti, significa questo. Non hanno torto. I vincoli imposti dai vari trattati e le politiche della Banca Centrale Europea hanno innescato una spirale recessiva. Si taglia lo stato sociale, si privatizza e si compete solamente sul salario. Questo, invece che creare benessere e posti di lavoro, crea ulteriore povertà e recessione economica. Se nessuno contrasta queste politiche da sinistra, sarà solamente la destra a farlo.

    Alle elezioni europee si presenteranno diverse famiglie politiche. Oltre la destra razzista, che cavalca queste problematiche con l’intento di sfasciare tutto e riportarci ai nazionalismi, vi sarà il PPE ed il PSE.

    Il PPE è quasi sempre stato maggioranza nel PE, ed ha quasi sempre avuto il controllo delle istituzioni comunitarie. È il principale responsabile dell’attuale stato dell’economia europea. È indicativo che il loro personaggio di spicco sia Angela Merkel, cancelliera della Repubblica tedesca, che guida una coalizione CDU-SPD, cioè centrodestra e centrosinistra.

    Il PSE candida Martin Schultz, tedesco, attualmente presidente del PE.

    In questi dieci anni il PSE ha fallito. Non ha sviluppato un’altra idea di Europa. Anzi, ha teorizzato la convergenza tra socialisti e destra liberista in materia di politica economica e politica estera. I risultati dei socialdemocratici tedeschi, spagnoli, francesi ed italiani – spesso sconfitti perché immagine sbiadita delle destre – sono là a dimostrarlo.

    Un’alternativa credibile c’è: si chiama Syriza, col suo leader Alexis Tsipras. Syriza è la formazione politica greca che contrasta con forza l’opera di distruzione economica e sociale che l’UE sta portando avanti in Grecia. Tsipras si propone come riferimento per tutte quelle forze organizzate, partiti, movimenti, associazioni, sindacati, i quali vogliono rigettare gli attuali meccanismi di funzionamento dell’UE e riscriverli da capo.

    Alexis Tsipras, giovane ex consigliere comunale di Atene e vincitore politico delle ultime elezioni in Grecia, è il candidato alla presidenza della Commissione Europea per questo fronte. In Italia diverse organizzazioni politiche, sindacali, ed intellettuali come Barbara Spinelli sono già al lavoro per un futuro diverso in Europa. Siamo con loro.

    Siamo per l’Europa dei popoli e non delle “lobby” bancarie, delle grandi catene di distribuzione, delle industrie alimentari che fabbricano roba finta zeppa di pesticidi, dei burocrati che si occupano dei grandi numeri e non badano alle tipicità delle regioni periferiche ed insulari.

    In Sardegna questi temi sono legati ad una diffusa richiesta di sovranità ed alla tutela delle specificità, al valore aggiunto, anche in chiave turistica, delle produzioni locali e dell’artigianato.

    È lo spirito del tempo. La sinistra italiana ne prenda atto. La coalizione che fa capo ad Alexis Tsipras instauri un dialogo paritario con tutti quei movimenti, associazioni ed organizzazioni che chiedono sovranità, tutela del territorio, stato sociale, la fine delle servitù militari ed una nuova politica mediterranea.

    La lista di Tsipras è l’unica nella quale possano confluire tutti i movimenti sardi che si ispirano alla grande tradizione democratica e solidale, ai sovranisti, fino agli indipendentisti che riconoscano la necessità di (poche) regole comuni e del benessere diffuso di tutti i cittadini. Noi siamo a disposizione per compiere questo ulteriore passaggio storico.

    *consigliere comunale, Cagliari

    ** candidato alle elezioni regionali del 16 febbraio coi Rossomori

    (1924)

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